VISSO (Mc) - Nei luoghi più isolati e spopolati del cratere tornano i Giolab, i centri doposcuola e aggregativi per i bambini realizzati a sostegno della comunità. Gli appuntamenti si tengono a Camerino, a Muccia, a Visso, a Fiastra, a Valfornace a Pieve Torina, in quei paesi del maceratese dove le estreme complicazioni sociali del post sisma sono sempre più insostenibili per le famiglie. L’iniziativa coinvolge circa cinquanta bambini che, accompagnati da educatori, due volte alla settimana hanno la possibilità di giocare, fare laboratori e attività ricreative. Il servizio, già avviato lo scorso anno, si terra in forma gratuita fino a maggio 2020. A renderlo possibile è Resiliamoci, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Si tratta d’una mobilitazione che vede impegnati 38 enti del non profit marchigiano nell’organizzazione di laboratori, attività, sportelli e altre iniziative strutturate per portare occasioni aggregative ed educative alle comunità dell’entroterra terremotato. Capofila è la Cooperativa sociale Opera affiancata dai partner Cooss Marche e CSV Marche.
A Visso, uno dei centri più squassati dal sisma, i Giolab si tengono ogni martedì e giovedì ai bordi dell’Area Saim nella Struttura polivalente, ovvero il container allestito dal Comune presso le casette sorte sull’ex campo sportivo. Qui le attività coinvolgono una decina di bambini. Dalle 16,30 alle 18,30 si gioca a palla, si lavora con forbici e carta, si fa una passeggiata ai giardini pubblici, si sta assieme. Il contesto attorno è estremamente duro, il paese è svuotato, il centro storico è recluso nella zona rossa e mostra case dalle pareti ancora sventrate, edifici ingabbiati, rovine che si sbriciolo alle intemperie. “Non è rimasto nulla, andare avanti è sempre più difficile, abbiamo perso le parole. Il doposcuola a Visso è l’unico servizio extrascolastico e di lunga programmazione –spiega fuori dal container una delle madri – Mia figlia è del 2014, erano sei i nati della sua annata in paese. Ora sono rimasti in due, le famiglie se ne sono andate”. Senza più centri aggregativi, la comunità ha perso i suoi luoghi di ritrovo. Le vie sono desolate, per incontrare un po’ di persone occorre spostarsi verso La compagnia dei maestri artigiani di Visso, una nuova area inaugurata lo scorso anno. “Nelle casette Sae lo spazio è limitato, manca l’intimità. E poi gli adulti sono preoccupati, il futuro è più precario che mai. Lo stress rischia di ricadere sulla serenità dei figli”, raccontano i due operatori del Giolab, Alessandra Antonini e Marco Paniccià.
Il contesto dell’entroterra maceratese è estremamente fragile, lo dimostrano i dati. Negli Ambiti Territoriali Sociali 16 San Ginesio, 17 San Severino Marche, 18 Camerino le case inagibili sono il 70%, il rapporto nascite decessi è di uno a quattro, la residenza è diminuita del 4% ma lo spopolamento è assai più alto perché molte persone che si sono trasferite l’hanno comunque mantenuta. Per offrire opportunità educative e aggregative ai più giovani e contrastare lo smembramento del tessuto sociale che minaccia l’area del post- sima marchigiano, Resiliamoci – RESILIenzA Mobilitazione e Opportunità per Crescere Insieme supporta mille e cinquecento ragazzi e i nuclei familiari di 67 fra gli 87 comuni del cratere, con particolare riferimento alle province di Macerata, Fermo e Ancona. Il progetto continua fino a maggio 2020. Per informazioni sui Giolab si può contattare la sede Cooss di Matelica, (0734/85338).