ANCONA - Si avviano verso la conclusione, a tre anni dall'avvio, le attività del progetto europeo NETAge, all'interno del Programma di Cooperazione Adriatica – IPA 2007-2013, che vede capofila la Regione Marche e il CSV Marche tra i partner, con l'obiettivo di promuovere lo sviluppo sociale regionale incoraggiando il lavoro in rete dei principali attori pubblici e del volontariato al fine di sostenere l'innovazione dei servizi socio-sanitari-assistenziali per le persone anziane.
Lunedì 16 marzo ad Ancona, alle ore 13,30 presso la Regione Marche, aula Verde di Palazzo Leopardi, si terrà l'ultimo workshop per lo scambio di conoscenze a livello locale e conferenza con i rappresentanti politici.
Il programma dettagliato dell'incontro è scaricabile in allegato.
NET-Age (Promote regional social development encouraging NETworking of relevant public/volunteering stakeholders to boost innovation in the delivering social-health-care services for AGEing people) è un progetto finanziato dal Programma IPA AdriaticCross-border Cooperation Programme 2007 – 2013 che vede la partecipazione di 14 organizzazioni provenienti da 6 paesi dell'area adriatica il cui scopo comune è quello di sviluppare, sostenere e migliorare la cooperazione tra settore pubblico e privato nella cura ed assistenza degli anziani. Per raggiungere tale obiettivo, NET-Age ha programmato una serie di attività che vedono il coinvolgimento attivo dei portatori d'interesse regionali, pubblici e privati, a partire dalla loro partecipazione a 4 workshop locali per lo scambio delle conoscenze e ad una conferenza dedicata alla condivisione dei risultati di progetto con i rappresentanti politici locali.
Durante questi workshop, la Regione Marche - Servizio Politiche Sociali e Sport – P.F. Programmazione Sociale, ente capofila del progetto Net-Age, in collaborazione con SVIM – Sviluppo Marche Spa e CSV Marche Centro di Servizio per il Volontariato delle Marche, rispettivamente Segretariato Tecnico e Partner del progetto Net-Age, hanno presentato ed analizzato con i partecipanti le criticità e le opportunità individuate grazie alle analisi SWOT del contesto locale e transfrontaliero nell'ambito dell'assistenza agli anziani. I workshop si sono inseriti, inoltre, in un più ampio sistema di interventi formativi miranti a raccogliere, condividere e trasmettere l'insieme delle conoscenze necessarie a progettare e promuovere servizi innovativi per gli anziani. Tra questi, si evidenzia il programma di mobilità transnazionale dedicato a dipendenti pubblici e volontari impegnati nella programmazione, organizzazione gestione e valorizzazione dei processi e dei servizi diretti a persone anziane ed alle loro famiglie che ha visto la loro partecipazione ad una serie di scambi formativi della durata di cinque giorni ciascuno in Italia, Slovenia e Serbia. L'insieme delle conoscenze raccolte e sviluppate dal personale interno al progetto, impegnato in sessioni formative specifiche, e dai partecipanti alle suddette mobilità è stato condiviso durante i workshop locali. Questi hanno costituito, quindi, un'opportunità per discutere di azioni ed interventi capaci di rafforzare le partnership locali per la progettazione di servizi socio-sanitari innovativi a favore degli anziani, per
aprire ulteriormente il processo di definizione delle politiche sociali ad un approccio che va dal basso verso l'alto, per creare un quadro di collaborazione attiva tra gli attori degli enti locali e del mondo del volontariato. I workshop hanno dato, infine, indicazioni utili per la progettazione ed implementazione di un'azione pilota che è servita come test per l'applicazione del Metodo di Coordinamento Aperto nell'erogazione di servizi socio-sanitari specifici per gli anziani e per la definizione di un nuovo contesto di collaborazione tra enti pubblici e il privato sociale.
I risultati e i materiali raccolti durante i quattro workshop saranno presentati alle autorità politiche locali in materia di servizi soci-sanitari durante la conferenza dedicata alla condivisione dei risultati di progetto con lo scopo di identificare e suggerire interventi concreti che rendano il sistema assistenziale maggiormente efficace ed efficiente e che rafforzino la collaborazione tra gli enti pubblici e il volontariato. Infine, l'insieme delle conoscenze e dei risultati conseguiti grazie al percorso fin qui descritto verrà raccolto e sistematizzato in un "Libro Bianco" che evidenzierà le criticità, le priorità e le proposte di intervento discusse e concordate grazie alle attività di progetto ed, in particolare, ai momenti di condivisione e collaborazione con gli stakeholder locali.