SIROLO (An) – Prosegue il lavoro del Parco del Conero che si sta occupando della diffusione di pratiche ecologiche di gestione volte all’aumento della fertilità del terreno. L’obiettivo è sperimentare in alcune aziende agricole che insistono all’interno dell’area protetta pratiche agronomiche innovative rivolte ad aumentare l’humus nel suolo.
L’iniziativa è parte di Sistema, progetto ambientale, culturale e formativo, per la valorizzazione dell'ecosistema terra mare dell'area del Conero e Ancona. Sistema è promosso dal Comune di Ancona, in collaborazione con Parco del Conero, Cnr-Irbim, Csv Marche Ets, Polo9, Casa delle Culture - il Pungitopo, Hort, Scholanova di Varano e Sineglossa ed è realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona.
Dopo aver individuato gli appezzamenti oggetto della sperimentazione sono stati organizzati una serie di incontri con le aziende agricole per la supervisione tecnico-scientifica delle pratiche innovative a cura del coordinatore tecnico-scientifico dott. agr. Valerio Ballerini. L’obiettivo era una raccolta puntuale di informazioni sulle principali modalità̀ di coltivazione applicate in passato su di essi dalle aziende, per concordare con gli agricoltori una rotazione di massima per le successive tre annate agrarie e per spiegare le pratiche agricole innovative che saranno introdotte in ciascun appezzamento.
A partire dal mese di aprile 2023, come programmato, su parte degli appezzamenti sono state introdotte le prime tecniche innovative concordate con gli agricoltori, consistenti per ora in “minima lavorazione”, semina di colture di copertura annuali e semina in bulatura di colture di copertura poliennali. “Dal confronto e dai primi riscontri– dice Marco Zannini, Direttore del Parco del Conero che supervisiona le azioni di progetto per conto dell’Ente parco - si ritiene di fondamentale importanza prolungare il progetto per tre annate agrarie, quindi fino ad almeno settembre 2025, al fine di ottenere risultati sperimentali attendibili sull’evoluzione del suolo”.
Le attività di progetto hanno previsto la messa in opera di un sistema integrato di monitoraggio agroecologico e precisate le modalità̀ di monitoraggio del suolo, consistenti in due tipi di analisi. Uno di tipo chimico-fisica standard di base del suolo con l’aggiunta di alcuni parametri relativi allo stato della fertilità organica, consistenti in Capacità idrica di campo, Punto di appassimento e Carbonio di acidi umici e acidi fulvici. A questa rilevazione è seguita un’analisi del microbioma batterico dei suoli mediante il sequenziamento dei geni 16S rRNA (DNA metabarcoding).
Per dettagliare il lavoro è stata individuata UNICAM – Università degli Studi di Camerino come partner per l’esecuzione del monitoraggio e sono in corso contatti per le modalità di esecuzione del campionamento e delle analisi. Il prelievo dei campioni destinati alle analisi di inizio progetto è in corso in questi giorni e terminerà nel mese di luglio 2023. La sperimentazione prevede anche l’acquisto di alcuni macchinari agricoli innovativi e la distribuzione di sostanza organica sugli appezzamenti, con compostaggio in campo.