VIENNA - Scopo di Snapshots from the Border è quello di dare vita a una grande mobilitazione sui temi della accoglienza dei rifugiati e della migrazione, senza che questi restino ostaggio della paura. E di farlo a livello europeo e a partire dalle piccole municipalità che più vivono il fenomeno migratorio, per posizione geografica e per storia locale. Il network sta elaborando una strategia condivisa, alla luce dei propri saperi e delle esperienze.
La prima giornata di lavoro, il 10 dicembre, si è tenuta all’House der Begegung di Vienna dove sono stati analizzati obiettivi, valori, risultati e traguardi da raggiungere nel corso del progetto che si avvia al secondo anno di attività. L’11 dicembre la delegazione si è spostata a Traiskirchen, cittadina di 20mila abitanti alle porte di Vienna, e località di confine dove sorge il più grande centro per migranti austriaco. Traiskirchen, negli anni 90 con la crisi dell’ex Yugoslavia, e poi con l’esodo di rifugiati siriani del 2016 che arrivavano attraverso i Balcani, è un luogo simbolo della situazione umanitaria in frontiera. In questa cornice, i delegati di Snapshot from the Borders hanno discusso dei risultati sviluppati nel primo tratto del progetto sulla base di ricerche e dati raccolti e hanno riflettuto sulle strategie da perseguire nel corso del restante cammino. Il terzo giorno, i lavoro sono tornati a Vienna e si sono soffermati sulle strategie comunicative da perseguire.
Hanno partecipato all’incontro una sessantina di delegati da tutti gli angoli d’Europa: Dalla Spagna alla Bulgaria, da Cipro alla Svezia. In un incontro che ha dimostrato la ricchezza di esperienze e punti di vista del panorama europeo, pronto ad unire le forze per un approccio umano e razionale alla dimensione delle migrazioni e delle frontiere.