ANCONA - È un cambiamento arrivato grazie all’impegno e all’intenso lavoro di un'associazione di volontari, l’Ambasciate dei Diritti Marche. Ora anche ad Ancona i richiedenti asilo potranno iscriversi all’anagrafe comunale, anche se in via provvisoria, e dunque avranno il diritto di acquisire la residenza. La direttiva a firma del sindaco Mancinelli, è stata appena trasmessa ai funzionari comunali. «È una gran bella notizia, che abbiamo festeggiato e che arriva dopo mesi di impegno in prima linea» spiegano Valentina Giuliodori e Danilo Burattini, rappresentanti dell’Ambasciata dei Diritti in conferenza stampa. «Il Decreto Sicurezza Salvini viola palesi principi umanitari. In questi mesi il lavoro svolto dalla nostra associazione è stato intenso. Da una parte abbiamo formato tantissimi richiedenti asilo sui propri diritti. Dall’altra abbiamo inviato continui appelli alle istituzione e, per farci sentire, abbiamo organizzato anche varie manifestazioni ».
Fra i più sollevati per la notizia, ci sono soprattutto loro, i richiedenti asilo che soggiornano nel capoluogo. Yoro Coulibialy, maliano incluso ad Ancona grazie a un progetto della cooperativa Polo9, è uno dei giovani che in questi mesi si è vista rifiutata la domanda di iscrizione all’Anagrafe dorica. Ed è lui a spiegare, in conferenza stampa quanto sia dura la vita degli stranieri arrivato in Italia in condizioni di emergenza che non possono contare sulla residenza: «Non si riesce ad avere la patente, non si riesce ad avere lavoro. Ora speriamo le cose migliori». Lo stesso sindaco Mancinelli evidenzia nella direttiva appena emessa che l’iscrizione anagrafica rappresenta un «presupposto necessario per beneficiare di alcuni diritti e servizi fondamentali, come ad esempio il servizio sanitario» ed è inoltre un «indispensabile strumento di controllo del territorio».
A muovere l’Amministrazione, una sentenza del Tribunale di Ancona emessa lo scorso fine luglio, quando il giudice Martina Marinangeli ha dato ragione al ricorso presentato da un giovane maliano, che si era vista respinta la domanda di iscrizione all’anagrafe dorica, obbligando quindi il Comune a rilasciargli la residenza. Non solo, il magistrato in quell’occasione ha anche ritenuto di interpellare la Corte costituzionale, sulla costituzionalità stessa del Decreto Sicurezza, all’articolo 13 del testo, quello che nega appunto il diritto ai detentori di permesso di soggiorno per motivi umanitari di ottenere la residenza nei Comuni di domicilio. Ora la sentenza della Consulta è attesa per il 10 marzo. Intanto fino a quella data, il Comune ha deciso di accettare tutte le iscrizioni all’Anagrafe dai detentori di permesso di soggiorno per motivi umanitari.
La scorsa estate, ad assistere il giovane richiedente è stato l’avvocato Paolo Cognini, dell’Agis, Associazione degli studi giuridici sull’immigrazione, dopo che lo stesso richiedente si era rivolto ai rappresentanti Ambasciata dei diritti. Passati cinque mesi da quella sentenza, il Comune ora cambia passo e ed emette la ordinanza di iscrizione anagrafica in via provvisoria per i richiedenti asilo. «Ora chiediamo che i funzionari stilino una lista chiara e precisa dei documenti da presentare, per non ingenerare confusione fra chi fa domanda», spiegano dall’Ambasciata Dei Diritti.