ANCONA - «Ringrazio l’Iscos e la Cisl per questa sfida che mi offrono - dichiara il neo eletto Presidente -. La radice dell’Iscos è nello statuto della Cisl, che vede “la solidarietà internazionale dei sindacati lavoratori liberi e democratici” come uno strumento per creare condizioni di vita dignitosa per tutti. Per farlo l’Iscos dovrà farsi più piccolo, e mettere al centro della scena le persone con le quali lavoriamo: gli Indios in Amazzonia, le operaie nelle zone franche del Guatemala e dell’Etiopia, le donne in Eritrea, gli abitanti del Salvador, Gli assistenti sociali del Senegal, i migranti in Marocco e in tutti gli altri paesi: l’Albania, il Mozambico, il Perù, la Bosnia, la Bolivia, i paesi europei».«La rete Iscos in Italia è fondamentale per radicarsi nel territorio e creare basi solide - prosegue Russo -. Guardando all’esterno, Iscos può diventare una porta di ingresso nella Cisl di persone motivate, attraverso il servizio civile, tirocinio in Italia e all’estero, il volontariato. Punteremo alle relazioni con altre organizzazioni, dalle piccole realtà sul territorio alle grandi ong internazionali. Per farlo sarà necessario il contributo di tutto lo staff: un gruppo di persone motivate e desiderose di imparare e migliorarsi può mettere in moto meccanismi virtuosi di crescita organizzativa». Russo ha ricordato come l'emergenza climatica sia «il tema principale ed il più urgente. Colpisce e colpirà in maniera diversa, per l’intreccio con la disuguaglianza fra le persone e i gruppi sociali. Bisogna redistribuire il potere, le risorse, e le leve per farlo sono le tasse, l’istruzione e la sanità, il lavoro dignitoso». Rispetto ai migranti: «La rotta migratoria del Mediterraneo è la più mortale del mondo. – ha sottolineato il neo Presidente nazionale Iscos - Una politica di visti meno restrittiva permetterebbe di sviluppare la migrazione buona e lo scambio di competenze e ridurre la tratta di esseri umani. La migrazione è comunque un tema mondiale. Il primo continente di migrazione per gli africani è l’Africa stessa. Per Iscos la domanda è come tutelare i lavoratori migranti».«Come Iscos - ha concluso Russo - dobbiamo lavorare sulle filiere di produzione globali, che legano lavoratori e consumatori di tutti i paesi, attraverso gli oggetti della nostra vita quotidiana: vestiti, farmaci, tecnologia, intrattenimento, in un'ottica di giustizia comune, di gruppo sociale che include e difende i diritti dei più deboli. È una situazione complessa, che noi vogliamo affrontare come esploratori: con essenzialità, flessibilità, curiosità e voglia di scoprire strade nuove».
Fonte: Ufficio stampa Cisl