ANCONA - L’appello è rivolto alle autorità, nazionali e locali, per organizzare la somministrazione del vaccino anticovid anche a senza dimora, o stranieri comunitari ed extracomunitari irregolari. Ad esprimere questa necessità, nelle Marche, sono i legali dell’Associazione Avvocato di Strada Ancona. Il Coordinatore dell'associazione di volontariato, Daniele Valeri, spiega: “Nella nostra regione sono diversi centinaia “gli invisibili”, le persone che, prive di residenza, non hanno un codice sanitario. Per il loro diritto alla salute, e per la sicurezza di tutta la comunità, bisogna invece provvedere alla vaccinazione”.
Oltre ai senza tetto italiani, ci sono gli irregolari che lavorano come braccianti nelle campagne, chi è rimasto senza permesso di soggiorno o chi ne aspetta il riconoscimento. "L’iscrizione all’Anagrafe comunale è propedeutica all'ottenimento della tessera sanitaria, questo ovviamente per gli italiani ed i comunitari laddove per gli extracomunitari occorre avere ottenuto a monte un permesso di soggiorno – spiega Valeri – aggiungo che al momento non è data la possibilità di prenotare il vaccino con il proprio Stp, la tessera sanitaria per stranieri temporaneamente presenti, prevista per consentire le cure imprescindibili ai senza permesso di soggiorno”. Secondo gli avvocati di strada: “Garantire il vaccino a chi è senza residenza non sarebbe per nulla complicato. Basterebbe aprire, in fase di prenotazione, una pagina anche per chi è sprovvisto di codice fiscale e tessera sanitaria. Sia nelle prenotazioni digitali, sia in quelle in presenza”
Avvocato di Strada Ancona Ancona odv, grazie ai suoi sportelli e ai suoi servizi, da 14 anni in città offre gratuitamente assistenza legale ai più fragili: homeless, migranti senza permesso di soggiorno, persone con storie difficili. L’appello rivolto dall’associazione è l’espressione locale di una richiesta formulata a livello nazionale gli scorsi giorni da Avvocato di Strada Italia odv, che in un comunicato spiega: “Con ordinanza n.7/2021 il Commissario straordinario per l’emergenza COVID affronta un tema molto importante: assicurare una tempestiva somministrazione del vaccino ad alcune categorie di individui non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale ma che vivono temporaneamente in Italia: tra questi i cittadini italiani iscritti all’A.I.R.E.; i dipendenti delle Istituzioni dell’UE; gli agenti diplomatici e il personale tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche; il personale di enti e organizzazioni internazionali sul territorio nazionale”. Ma, sottolineano dall’Associazione: “In questa importante ordinanza, non vengono menzionati i cittadini italiani senza dimora, i cittadini extracomunitari e i comunitari irregolari: tutte persone che, al pari delle altre, presentano fragilità, possono ammalarsi e sono in contatto con il resto della popolazione, con ogni conseguente implicazione in termini di pandemia”.. E dunque, spiega l'associazione di legali volontari: “rendere atto con questa Ordinanza della necessità di includere nel programma vaccinale le persone non iscritte al SSN è giusto e doveroso. Nel momento in cui si riconosce questa necessità, tuttavia, non si può pensare di escludere migliaia di persone fragili e vulnerabili: una decisione che comporta una evidente lesione dei diritti fondamentali e di assistenza da parte dello Stato e che va a discapito della salute dell’intera collettività”.