FALCONARA M.MA - Torna il Caffè Alzheimer, con appuntamenti ogni due settimane, sia a Falconara, dal 26 settembre nell’oratorio della Madonna del Rosario, che a Chiaravalle, dal 3 ottobre nel Chiostro dell’Abazia. La partecipazione è gratuita e si rivolge alle persone coinvolte dalla patologia, ai familiari e a tutti i caregiver. L’iniziativa, avviata da sette anni grazie all’impegno di Anteas Falconara in sinergia con altre realtà, è creata proprio per “uscire dal silenzio" sulla malattia, dare informazione e sostegno a chi ne è coinvolto. Organizzano gli incontri psicologhe, il musicoterapeuta e i volontari dell’Anteas con attività di stimolazione cognitiva multisensoriale, ricreativa come tornei con birilli, giochi con palla, cruciverba, di socializzazione e manipolazione con piccoli lavori creativi e di ginnastica dolce e musicoterapia. È possibile usufruire del trasporto, garantito su prenotazione dai volontari Anteas. Il 16 ottobre, prende il via anche il gruppo di mutuo aiuto per i familiari, che si riunisce due mercoledì al mese al chiostro dell’abbazia di Chiaravalle, dalle 18:00 alle 19.30.
Infomrazioni sugli incontri saranno disponibili anche il occasione della giornata mondiale sulla malattia dell'Alzheimer,con la distribuzione di brochure informative previste a Chiaravalle il 21 settembre dalle 9,30 alle 12 davanti al Comune e dalle 18 alle 19,30 davanti alla chiesa S.Maria in Castagnolo. Stessa distribuzione il 23 settembre a Falconara davanti al mercato coperto
“Il Caffè Alzheimer è un luogo di incontro tra famiglie, persone anziane con demenza, volontari, assistenti sociali, psicologhe – spiegano gli organizzatori - L’Alzheimer è una malattia degenerativa, incurabile, dovuta alla distruzione dei neuroni del cervello, che provoca all’inizio solo sintomi minori, come una lieve confusione mentale, difficoltà a trovare le parole giuste ed a ricordare eventi recenti. Pertanto informare, conoscere, far comprendere alle persone, ai familiari, ai parenti, ai cittadini la complessità di questa patologia, serve a sostenere i caregivers nell’impegno, a volte gravoso, a creare consapevolezza della patologia, a superare timori, remore, ad evitare stigmatizzazioni da parte di altri, a formare nuove amicizie, relazioni che permettano scambio di utili consigli, sostegno reciproco anche nelle forme del mutuo aiuto”.
Perinformazioni sulle attività, è possibile telefonare al 3806839659 o scrivere ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.