ROMA. “Il via libera della ministra Dadone all’integrazione di ben 8.481 posizioni per il bando di servizio civile universale del 14 dicembre 2021 è una novità positiva. Sono state recepite le nostre richieste avanzate già nella Consulta del Servizio Civile dello scorso novembre. Rimangono però le perplessità rispetto alle tempistiche. Ribadiamo ancora una volta la richiesta al Governo di ascoltare di più il terzo settore nella definizione delle strategie. Noi siamo ogni giorno in prima linea e possiamo dare un contributo decisivo alla costruzione di politiche efficaci, anche in materia di servizio civile”.
Così la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (Cnesc), Forum Nazionale del Terzo Settore e CSVnet sulle novità annunciate ieri dalla ministra Dadone. I tre enti sottolineano alcuni aspetti positivi delle ultime decisioni del Governo, ma ribadiscono la necessità di maggior dialogo anche per risolvere le criticità che rimangono.
“La prima - affermano Cnesc, Forum Terzo Settore e CSVnet – riguarda le tempistiche contestuali alla proroga del bando: perché - chiedono - attendere il giorno precedente alla scadenza, il 25 gennaio, quando nel 2021 la proroga stessa arrivò il 13 gennaio? Adesso per 471 progetti e 102 programmi i giovani e gli enti interessati hanno tempo fino al 10 febbraio, cioè 15 giorni per conoscere, scegliere e fare domanda. La proroga è positiva, ma molti giovani e anche alcuni enti oggetto dell’integrazione si sentono danneggiati”.
“Ci aspettiamo - aggiungono - che il Dipartimento avvii da domani la massiccia campagna informativa che non è stata fatta nelle settimane passate e che ha pesato, assieme ad altri fattori, sul numero ridotto di domande presentate”.
Sono state pubblicate il 25 gennaio in tarda serata anche le disposizioni per l’Avviso deposito di nuovi programmi e progetti. L’innovazione più rilevante, sul piano dei contenuti, è la misura sulla certificazione delle competenze di base, sulla quale sono convogliati punteggi e risorse.
“Ci stupiamo però – commentano ancora a tal proposito Cnesc, Forum Terzo Settore e CSVnet - che, nonostante il 21 dicembre e il 17 gennaio fossero state avanzate dalla Cnesc dettagliate proposte alternative, in linea con le disposizioni vigenti e tese a valorizzare anche le competenze di cittadinanza e quelle trasversali e nonostante il parere contrario della Consulta Nazionale, resta la previsione in capo agli enti della certificazione delle competenze di base acquisite dai giovani, quando la legge, più correttamente, parla di “attività propedeutiche per la valorizzazione delle competenze”. Questa misura comporta l’impegno di risorse del fondo del servizio civile, sottraendole dal contingente annuo proposto ai giovani. Anche l’assenza di interlocuzioni istituzionali, a cominciare da quelle con le Regioni e Province Autonome, e la vaghezza delle indicazioni aprono la strada a una stagione di conflitti e incertezze”.
I tre enti sottolineano poi la mancata risposta su specifici quesiti riguardanti l’impatto dei fondi PNRR. “Gli enti di servizio civile hanno il diritto di sapere - affermano - a cosa vanno incontro quando depositeranno i programmi e i progetti, in termini di responsabilità e di carico operativo”.
Positivo infine l’avvio alla sperimentazione di interventi ulteriori in campo ambientale, con l’avviso “Servizio Civile Ambientale” e anche la pubblicazione del secondo avviso per il Servizio Civile Digitale. “Anche se su questo il termine del 10 marzo - concludono-, con un avviso pubblicato il 25 gennaio, rende difficili aggiornamenti qualitativi dei testi, sempre chiarito che si tratta di progetti di servizio civile e non di formazione professionale di personale.
Rinnoviamo - concludono Cnesc, Forum Terzo Settore e CSVnet - la disponibilità al dialogo per risolvere insieme tutte le criticità”.
Fonte: Ufficio stampa CSVnet