ANCONA – Nuovo appuntamento con Cambiamo discorso – contributi per il contrasto agli stereotipi di genere, per approfondire il tema della l’importanza e l’urgenza di ricostruire la storia delle donne. Il 18 gennaio, ore 17, come sempre online, il tema verrà trattato da Marco Severini professore di Storia dell’Italia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata “Secondo il Gender Global Gap l’Italia ha perduto nella classifica mondiale diverse posizioni, passando dal 63° nel 2022 a 79° nel 2023, vedendo peggiorato lo stesso livello di partecipazione politica, transitando dalla 40° alla 64° posizione. Proponendo alcuni casi di studio, si intende riflettere sulle ragioni della persistenza della impalcatura maschile e maschilista, oltre che nella società civile e nella vita pubblica, nel settore storico e storiografico – spiega Severini nell’introdurre il suo incontro - Un’attenzione particolare sarà assegnata ai principali frangenti di cesura nel lungo percorso dell’emancipazione e dell’identità femminile, soffermandosi, all’interno di una ricostruzione complessiva, sulle fratture della memoria e sul rapporto tra quest’ultima e la storia, molto ben esemplificato nella realtà toponomastica”.
Per partecipare all’incontro, è necessario effettuare la pre-iscrizione al seguente link, per ricevere indicazioni per il collegamento: https://bit.ly/48urm8k
Il professore ha curato il "Dizionario biografico delle donne marchigiane", che ha conosciuto cinque edizioni tra 2018 e 2022. Nella sua più recente pubblicazione, “Le fratture della memoria”, ricostruisce gli ultimi 175 anni della storia delle Italiane, partendo dalla consapevolezza che il cammino che ha portato le donne nella vita pubblica e nella modernità è stato lungo, complesso e frastagliato.
Cambiamo discorso – Contributi per il contrasto agli stereotipi di genere giunge con questo incontro al suo 31esimo appuntamento. Ad organizzare la rassegna, Reti Culturali Odv, con il sostegno di COOP Alleanza 3.0, in partnership con Deputazione di Storia patria per le Marche - ASC (Associazione di Storia Contemporanea). Anche questo incontro rientra nel percorso di formazione partecipata sostenuto da CSV Marche Ets.
La rassegna intende, nel corso del 2024, focalizzare l'attenzione sulla Toponomastica femminile, “In base alle ricerche effettuate dall’associazione nazionale Toponomastica femminile, in Italia per 100 strade intitolate a uomini ce ne sono solo 8 dedicate alle donne. La situazione marchigiana non è migliore, anzi l'indice di femminilizzazione dei toponimi è mediamente inferiore a quello nazionale, ed i dati dei capoluoghi di provincia lo confermano: Ancona conta 306 intitolazioni al maschile e 17 al femminile (calcolando con ampi criteri di assegnazione, ad esempio contando due volte piazza Stamira e corso Stamira, si giunge al 2,8 per cento); Ascoli Piceno 222 e 17; Fermo 293 e 15; Macerata 255 e 18; Pesaro 563 e 26. In totale, 1.626 su 24.527 strade, con la maggior parte delle intitolazioni dedicate alla Madonna o a Sante – spiegano le organizzatrici, che aggiungono - Di certo aumentare la percentuale di strade e piazze dedicate a figure femminili di rilievo non basterà a sradicare una cultura patriarcale che spesso dimentica le donne. Tuttavia l’attività di organizzazioni e istituzioni che si dedicano alla toponomastica, e provano a immaginare un diverso modello di città, rappresenta un passo in avanti verso uno spazio pubblico più inclusivo”.