PESARO - È terminato il corso di formazione professionale realizzato all’interno della Casa Circondariale di Pesaro che ha coinvolto 12 detenuti. Il percorso formativo è stato reso possibile grazie a Mario Di Palma, Presidente dell’Associazione Bracciaperte,che da anni opera all’interno degli istituti penitenziari del nostro territorio realizzando laboratori e corsi professionalizzanti di riparazioni elettrodomestici, bici, pelletteria e altro.
Grazie al contributo di Cassa Ammende ed alla collaborazione con l’ente formativo 9000uno di Senigallia, per la prima volta nel carcere di Pesaro ha avuto luogo un corso di formazione professionale che ha consentito a 12 detenuti di acquisire una qualifica professionale certificata dalla Regione e spendibile su tutto il territorio nazionale.
Spiega l’associazione Bracciaperte: “Da 13 anni promuoviamo attività formative e laboratori all’interno di istituti penitenziari, credo che offrire la possibilità a chi sta scontando una pena, sia il modo migliore di contrastare la recidiva”.
Sono circa 1500 i detenuti coinvolti nei laboratori di Bracciaperte durante questi anni, i corsi vengono gestiti da volontari e artigiani che mettono a disposizione le proprie competenze, anche durante i periodi del Covid . Questo ha consentito nel 2013 all’associazione di vincere il premio regionale Coesione volontariato e impresa e nel 2021 di presenziare a Roma sul palco della “Giornata internazionale del volontariato”.
Spiega ancora Mario di Palma: “Grazie alla formazione di questi tecnici, la Direzione del Carcere, con il contributo dell’Ats1 ci ha consentito la realizzazione di un laboratorio polifunzionale che consentirà di attivare un centro assistenza in cui verranno riparati prodotti donati e recuperati, come vecchi elettrodomestici, che saranno poi messi a disposizione delle famiglie bisognose del nostro territorio”.
Tutto ciò sarà garantito dalla presenza dei volontari di Bracciaperte e di tutte le associazioni del territorio che vorranno partecipare a questo progetto. “Da anni incontriamo i ragazzi nelle scuole di vario ordine e grado per sensibilizzare il tema del volontariato e sono in tanti ad aderire ai nostri progetti – continua di Palma - Tuttavia occorre evidenziare come il tema del volontariato in carcere, troppo spesso sia coperto da un velo di pregiudizi ed ignoranza. Le attività formative e benefiche sono quasi sempre affidate al volontariato che opera quasi sempre autofinanziandosi e con risicate risorse. Da anni cerchiamo una sede dove realizzare un laboratorio che possa coinvolgere anche i giovani in abbandono scolastico ma ormai ci abbiamo rinunciato, rassegnandoci al fatto che continueremo i laboratori solo in carcere”