SAN SEVERINO MARCHE (Mc) - “Progetto giovani”, attivato sportello d'ascolto con la psicologa Tecla Caiazzo per aiutare ragazzi e famiglie ad affrontare questo periodo difficile dovuto alla pandemia. Riconoscere i campanelli d’allarme del disagio giovanile che le conseguenze della pandemia hanno provocato in questi mesi. E' l'obiettivo che si pone il nuovo sportello di ascolto attivato nell'ambito del progetto “Spazio giovani: insieme per crescere e progredire” da “Help Sos Salute e Famiglia” di San Severino, capofila di un pool di associazioni e istituzioni del territorio. “Fattori come l’isolamento sociale, la reclusione in casa e il peso dell’incertezza generale possono aver colpito duramente il nostro equilibrio mentale - spiega la psicologa Tecla Caiazzo, responsabile dello sportello di ascolto -. In situazioni d’emergenza come questa il corpo di ognuno è sottoposto a stress e richiede la messa in campo di risorse personali per 'sopravvivere' al riadattamento. Cambiare le proprie abitudini, interrompere o modificare il proprio stile di vita e la propria libertà di movimento, sia fisica che mentale, sono solo alcuni dei fattori di stress. Siamo come delle auto che, nel pieno di una corsa in autostrada, chiedono di ricevere molta più benzina: che succede se troviamo il distributore chiuso?”. Come noto, infatti, la condizione pandemica ha fatto insorgere sintomi di tipo depressivo, problemi di ansia come attacchi di panico, somatizzazioni o tendenza a pensieri negativi e catastrofici. Le ricerche evidenziano che lo stress colpisce 8 persone su 10, con una particolare attenzione ai giovani che sembrano essere i più esposti. “Secondo uno studio realizzato per il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, all’inizio di questo 2021, la salute mentale dei ragazzi è sempre più a rischio – spiega la dottoressa Caiazzo -. La maggior parte di loro fa didattica a distanza e, quindi, vive un clima diverso rispetto a prima dell’inizio della pandemia. Ognuno deve gestire problemi di diverso tipo, adattandosi anche a spazi a volte ristretti in cui riuscire a lavorare e seguire lezioni online diventa complicato. La scuola e la famiglia, punti di riferimento fondamentali per i minori, sono messe a dura prova e le occasioni di socializzazione per i ragazzi sono limitate. Il tempo passato a casa aumenta, ma perde paradossalmente di qualità, i giovani spesso trascorrono le ore a guardare video online, a chattare o giocare ai videogames”.
Ma, di fronte a una situazione del genere, quali sono i principali comportamenti a rischio? Ecco la risposta della psicologa Tecla Caiazzo: “Il peggioramento di disturbi del sonno, difficoltà di addormentamento e risvegli notturni. La tendenza dei ragazzi a reagire sempre in maniera aggressiva, l’incremento dell’irritabilità e di un’aggressività che sfocia verso i genitori o se stessi. La comparsa di problemi alimentari: controllo ferrato sull’alimentazione con una progressiva riduzione dell’introito calorico giornaliero, o al contrario, eccesso di cibo, utilizzato come cura consolatoria. La presenza di umore prevalentemente depresso, con perdita di interesse per le attività che prima svolgevano piacevolmente e un progressivo ritiro dentro la propria camera. La comparsa di problemi somatici di diversa entità (mal di testa o mal di pancia frequenti) che possono essere il campanello di allarme di una condizione di stress eccessiva”.
Attenzione, però, perché c'è di più, purtroppo... “Sì, registriamo l’aumento nei giovani di tentativi di suicidio o di atti di autolesionismo, ad esempio con dei tagli sul corpo - risponde l'esperta -. Per questo motivo è importante riconoscere repentinamente i segnali di qualcosa che non sta andando come deve”.
Allora cosa fare per aiutare i ragazzi? “Il primo consiglio è quello di capirli - conclude la dottoressa Caiazzo -. Sentire che chi gli sta vicino comprende le difficoltà che stanno vivendo è molto importante per loro. Sarebbe meglio non tentare di minimizzare i loro problemi, sebbene si faccia con le migliori intenzioni. Questo li farebbe sentire ancora di più fuori posto e incompresi. Sono in una fase delicata della loro vita e hanno bisogno più che mai della presenza dei loro cari. Il secondo consiglio è di supportarli. Aiutateli nel costruire una nuova routine, reinventate piccoli momenti di socialità o date loro piccoli compiti da svolgere nel corso della giornata in modo da evitare che si chiudano in camera per tutto il giorno. Quando possibile è un sicuramente un bene, sia per loro sia per gli adulti, staccare dalle notizie di cronaca e di eventi spiacevoli. Esistono dei modi per proteggerli dalla noia, dall’ansia e dal flusso continuo di notizie sulla pandemia. Dare loro speranza, offrendo una visione ottimistica delle cose, ascoltandoli se hanno dei dubbi, offrendo loro risposte. Un’altra cosa importante è riconoscere i primi segnali d’allarme e, se necessario, chiedere tempestivamente aiuto. Da tempo sono attive anche le consulenze online che, mantenendo la stessa validità dei colloqui in presenza, consentono di affrontare questioni e problemi senza dover esporsi e spostarsi di casa”.