ANCONA - Un cambiamento culturale può avere un impatto sociale, concreto e misurabile nella società. Su questo assunto si basa il progetto “Welfare Cult: relazioni, cultura e benessere” che si pone come obiettivo il contrasto agli effetti di esclusione sociale, precarizzazione e marginalizzazione che conducono alla povertà, anche educativa, acuiti dalle conseguenze della pandemia, attraverso un approccio innovativo, che vede la cultura come strumento di welfare generativo per le comunità di riferimento.
L’iniziativa, presentata il 5 luglio a Palazzo Raffaello nel corso di una conferenza stampa, è realizzata in partnership da una rete di 12 partner, tra cui anche il CSV Marche, e 22 associazioni del territorio, con il sostegno della Regione Marche, che ha scelto, in un percorso partecipato con le principali rappresentanze del mondo del Terzo Settore, di destinare risorse ministeriali a loro dedicate, alla realizzazione di questo grande progetto regionale di rete orientato al “welfare culturale” con apposito avviso pubblico.
Un approccio innovativo che vede il plauso dell’assessore Chiara Biondi: “Oggi presentiamo questo progetto con il quale avviciniamo cultura e terzo settore – ha detto - per fare welfare. Siamo consapevoli di quanto il COVID abbia inciso sull’emarginazione e la povertà nei nostri contesti sociali e ci muoviamo a partire dal rapporto OMS 2019 che ci dice che arte e cultura fanno bene alla nostra salute. Pensiamo che con questo progetto sia possibile, anche grazie alla presenza di Acli come organismo capofila, essere più capillari sul territorio diffondendo benessere nelle persone attraverso le tantissime iniziative culturali messe in campo arricchendo così le occasioni di inclusione e condivisione. Le attività coinvolgono tutto il territorio regionale, nonché diversi target e potenziali beneficiari. Si tratta dunque di azioni che possono davvero portare un contributo di miglioramento alla vita dei marchigiani”.
“Il progetto mette insieme tante associazioni grandi e piccole – ha sottolineato Luigi Biagetti, presidente ACLI Marche - e prevede una serie di iniziative a volte eterogenee ma con la stessa finalità: il raggiungimento del benessere attraverso la cultura. I mezzi posso essere tanti: la cultura, la musica, il teatro, i laboratori, le passeggiate, le escursioni, il turismo sociale. L’obiettivo è coinvolgere persone con difficoltà al fine di evitare l’emarginazione ed individuare quelle realtà territoriali dell’entroterra, delle zone terremotate o dei quartieri di periferia dove il disagio è più presente e magari si è aggravato durante la pandemia, per prevenire fenomeni gravi di isolamento e favorire la ripresa di una vita sociale dopo il Covid”.
Il CSV - Centro Servizi per il volontariato Marche partecipa al progetto in qualità di partner con il compito di fornire supporto tecnico come ha spiegato il suo presidente, Simone Bucchi:”In questo modo vogliamo alleggerire le associazioni da quelle ingerenze burocratiche che rischiano di soffocarne l’ attività, permettendo loro di liberare energie – e ancora, ha spiegato Bucchi – quella della povertà è una emergenza molto seria, che studiamo anche con l’Osservatorio sulle Vulnerabilità nelle Marche. Cultura, socialità, partecipazione sono una via importante per occuparsi del problema, anche grazie alle tantissime realtà associative che presidiano il territorio della nostra regione”.
Numerosissime quindi le attività in programma che vanno dal teatro sociale, agli eventi in aree disagiate, alle passeggiate naturalistiche nelle dimore storiche, alla promozione di politiche mirate ad incrementare la cultura digitale negli anziani, all’educazione al consumo sostenibile. E poi laboratori intergenerazionali, rassegne teatrali, cineforum, eventi musicali, presentazione di libri.
Il progetto, avviato ad aprile, si concluderà a gennaio 2024. Oltre alle 12 maggiori, saranno coinvolte altre 22 piccole associazioni come fornitori di attività di welfare culturale. Tutte le componenti distribuite sul territorio hanno condiviso i concetti essenziali su cui costruire la progettualità:
- facilitare l’accesso della cultura, considerando tutti gli ostacoli di ordine sociale, economico, personale, comprese quelle dell’apprendimento;
- garantire la partecipazione delle persone alla vita culturale come mezzo di comunicazione e relazione finalizzata alla crescita armoniosa e al progresso della società.