FALCONARA (An) - Anche quest’anno le Associazioni che hanno sottoscritto il protocollo con i servizi sociali del Comune di Falconara Marittima a febbraio del 2022, hanno confermato la disponibilità all’allestimento e alla gestione dei locali messi a disposizione dalla Parrocchia San Giuseppe in Via Friuli per accogliere alcune persone senza dimora, durante il periodo più freddo.
Un’esperienza che si conferma anno dopo anno dal 2017, in affiancamento e a supporto delle realtà già esistenti che si occupano di accoglienza tutto l’anno, cercando di dare una risposta concreta alla richiesta di posti letto per le persone costrette a dormire all’aperto nel nostro territorio anche nelle giornate in cui la temperatura scende sotto lo zero, soprattutto di notte.
Per questo a dicembre è stata effettuata una prima riunione fra i responsabili delle associazioni per delineare eventuali modifiche organizzative rispetto allo scorso anno. In questo incontro, fra le altre cose, è stato condiviso il numero di ospiti da poter accogliere, che è passato a n. 7, aumentando la disponibilità di un paio di letti, rispetto allo scorso anno.
Ad inizio gennaio poi i volontari delle diverse realtà dei gruppi Agesci di Falconara 1, 2, 3 e Ancona 6, Azione Cattolica, Masci Falconara, RiBo Unità di Strada,Tenda di Abramo OdV e Parrocchie Ss Rosario e San Giuseppe e privati cittadini, interessati allo svolgimenti dei turni, si sono incontrati per confrontarsi e discutere gli aspetti pratici e organizzativi, come scaldare i pasti garantiti dalla mensa comunale dal lunedi e venerdi o garantire le docce il sabato mattina in parrocchia o preparare i kit igienici ecc…
Nel fine settimana del 14 e 15 gennaio poi i locali sono stati in qualche modo predisposti, anche grazie ad un gruppo di catechismo di seconda media che ha preparato i letti mettendo lenzuola e coperte, già pronte, sopra i materassi e le reti, tutte numerate da n. 1 a n. 7.
Poi lunedì 16 gennaio alle 17:30 i 7 ospiti sono potuti entrare e avere accesso ai locali riscaldati.
I turni si succedono tutti i giorni e sono divisi in preaccoglienza, accoglienza e notte. La mattina prima di uscire viene preparata la colazione (alle 6 :30 per poter uscire alle 7).
Oltre agli aspetti pratici e le migliorie che potremmo apportare (non finiremmo mai di parlarne) le linee di fondo che stanno alla base di questa esperienza importantissima di cittadinanza attiva e che non bisogna mai perdere di vista, sono:
- “il freddo arriva tutti gli anni” e per questo occorre sempre contribuire a creare le condizioni perché la ricerca di soluzioni alloggiative idonee per le persone senza dimora, almeno durante la stagione più fredda, diventino un aspetto strutturale e ricorrente, condiviso fra soggetti diversi (pubblici e privati). Senza una logica emergenziale, ma progettando insieme e migliorandoci anno dopo anno, con il coinvolgimento del settore pubblico e senza sottrarre responsabilità a nessuno.
- anche a seguito della situazione sanitaria sono sempre fortemente carenti i posti disponibili per l’accoglienza delle persone senza dimora ed è aumentato significativamente il numero delle persone costrette a dormire all’aperto. I volontari della Tenda di Abramo constatano quotidianamente quante persone chiedono se ci siano posti liberi, senza che si riesca a ridurre in modo significativo la lista di attesa per poter accedere;
- il valore importante di questa esperienza, che si affianca alla concretezza dell’accoglienza e di fornire un posto al caldo a persone altrimenti costrette a restare fuori, è la creazione di un’occasione di incontro e di scambio con persone che troppo spesso restano “invisibili”. Ha un valore enorme per rafforzare la cultura dell’accoglienza sperimentare la semplicità e la ricchezza di un pasto condiviso, scambiando due chiacchiere assieme. Incontro, scambio e conoscenza che si
- hanno non solo tra volontari e ospiti, ma anche tra volontari che magari vivono nello stesso quartiere ma non si conoscevano ancora e si trovano vicini in turno a cercare di rispondere, in qualche modo, alle necessità dell’ospite. O fra associazioni che si occupano delle stesse questioni (educazione, accoglienza, impegno civico) ma che non trovano durante l’anno momenti per incontrarsi, scambiarsi pratiche e collaborare.
Per questo il cammino prosegue, con responsabilità, cura e volontà di migliorare, consapevoli del notevole impegno necessario che si somma al lavoro associativo ordinario, riconoscenti verso chi 6 anni fa ha avuto la visione e l’audacia di dare avvio all’esperienza e ai parroci delle Parrocchie San Giuseppe e SS. Rosario che offrono la disponibilità dei locali e il sostegno ravvicinato!