ANCONA - Quella del 1 luglio è la prima tappa per sviluppare una programmazione sociale territoriale efficace per rispondere all’emergenza sociale amplificata dall’emergenza pandemica. Una programmazione partecipata per fare tesoro delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e delle altre che giungeranno nei territori.
“L’incontro fa la sintesi di un processo partecipato da cui sono emersi spunti interessantissimi che ci hanno permesso di venire a conoscenza di dinamiche, elementi di qualità e criticità per avviare la fase di concertazione” ha sottolineato il dirigente ai servizi sociali Giovanni Santarelli, dando la parola all’assessore alla Sanità e Servizi Sociali Filippo Saltamartini che ha partecipato ai lavori: “Ringrazio chi ha cooperato in questo importante progetto della Regione, tutti gli attori che hanno inteso mettere al servizio della nostra comunità la loro esperienza. Ritengo sia di fondamentale importanza, alla luce dei diciotto mesi pandemici, che si possa ragionare in termini di un rafforzamento del welfare. Lo stato sociale nasce infatti proprio per garantire la giustizia sociale e il principio di uguaglianza per i cittadini, al centro del sistema quindi la persona e la giustizia sociale”. Questo “è un Piano molto ambizioso - ha aggiunto l’assessore – un percorso che potrà portare a far sì che tutte le esperienze dei tanti attori non possano essere disperse”. L’assessorato è a disposizione per portare avanti questa esperienza, ha detto Saltamartini dando appuntamento al 16 settembre, la giornata di riflessione ulteriore sui processi di programmazione integrata nelle aree coinvolte nel sisma. Ultima considerazione sull’importanza di queste iniziative in vista dell’autunno e dell’eventuale ripresa della pandemia da scongiurare: ”tutto il lavoro che svolgeremo sarà una mano fondamentale perché sarà il piano sociale regionale a dare quelle garanzie che i cittadini si attendono da noi”. Infine la partita delle risorse: “Ieri ho sentito il presidente del Consiglio Draghi al quale ho sottolineato questa esigenza, approfittiamo senza sbagliare del piano di ripresa e resilienza, sono risorse fondamentali di cui potremo disporre nei prossimi anni fino al 2026 ma poi cesseranno e non le possiamo sprecare, per evitare questo dobbiamo poter valutare e approfondire tutti i contributi che emergeranno da questo tavolo. Offro tutta la mia disponibilità per essere sempre insieme a voi in un percorso che possa portare i servizi sociali verso i suoi più alti e immancabili destini chiesti dai cittadini delle Marche”, ha concluso Saltamartini.
Gli Atenei marchigiani con corsi nell’area socio economica, hanno lavorato nel 2019 e 2020 a fianco della Regione nel percorso che ha portato al Piano Sociale Regionale. Nel 2021 si sono tenuti 12 incontri a livello provinciale, due incontri regionali e numerose ore di affiancamento per singolo ambito territoriale sociale. Attività che hanno portato alla stesura della prima bozza del piano sociale territoriale nei 23 ambiti territoriali sociali della Regione che sarà quindi sviluppata a livello di singolo ambito territoriale sociale di concerto con gli orientamenti politici e le relazioni con il terzo settore e gli altri attori del territorio. Il percorso si concluderà entro il 2021. L’ampia partecipazione per singolo territorio (ad ogni incontro provinciale hanno preso parte in media 60 attori del welfare territoriale, per un totale di circa 400: coordinatori di ambito territoriale sociale e staff, rappresentanti dei comitati dei sindaci, del terzo settore, del sindacato) ha permesso l’avvio di un percorso formativo e di maturazione del welfare territoriale che pone la Regione Marche tra le prime in Italia in questa preziosa azione di coordinamento e accompagnamento per il rilancio della programmazione sociale territoriale.
I lavori coordinati dall’Università di Urbino, Dipartimento di Economia Società Politica, Angela Genova, in stretta collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, Carla Moretti, e l’Università di Macerata, Emanuele Pavolini, sono frutto di una relazione maturata negli anni tra Regione e Atenei marchigiani. In stretta collaborazione con l’università di Camerino, Lucia Ruggeri, gli atenei marchigiani e la Regione organizzeranno la giornata di riflessione del 16 settembre. L’attività di affiancamento delle Università si è articolata in momenti di confronto a livello provinciale su tre macro obiettivi: Il consolidamento degli Ambiti Territoriali Sociali; Le politiche di settore; I processi di innovazione sociale.
Il consolidamento degli Ambiti Territoriale Sociali ha stimolato riflessioni tra i territori in merito alle strategie per la definizione di confini territoriali che possano permettere una risposta più efficace ed efficiente ai bisogni della popolazione in integrazione con le altre aree di policy regionale. Particolare attenzione è stata posta al tema dell’integrazione con le politiche e servizi sanitari, del lavoro, della casa, dello sviluppo rurale e sostenibilità. Il lavoro sulle politiche di settore ha permesso la raccolta di dati e riflessioni sui diversi contesti territoriali in una logica di confronto su esperienze di buone pratiche. Sui processi di innovazione sociale, la Regione, con il supporto dell’Anci, Luciano Gallo, ha realizzato quattro incontri provinciali sul tema delle relazioni tra pubblica amministrazione e terzo settore, nella logica di promuovere una pratica marchigiana di amministrazione condivisa, alla luce delle recenti linee guida nazionali.
La grande partecipazione al processo di accompagnamento alla programmazione sociale territoriale e la forte volontà politica di investimento nello sviluppo di un welfare integrato testimoniano il grande desiderio di ripresa e di propensione verso processi di innovazione sociale partecipata nella nostra Regione.
Fonte: Ufficio stampa Regine Marche