URBANIA (PU) - l titolo del XXII incontro promosso dalla Rivista Europea Catarsi-Teatri delle Diversità “Teatri e processi di liberazione: pratiche maieutiche” richiama la figura di Marco Cavallo, alla quale è dedicato il manifesto dell’evento, divenuto appuntamento di riferimento a livello internazionale per il Teatro Educativo, Sociale e di Comunità. Il cavallo azzurro, realizzato in cartapesta e legno nel 1973 all’interno del manicomio San Giovanni di Trieste da un’idea di Giuliano Scabia, Giuseppe Dell’Acqua, Dino Basaglia, Vittorio Basaglia è un’ opera collettiva realizzata nei laboratori artistici creati all’interno della struttura da Franco Basaglia, allora direttore dell’Ospedale Psichiatrico. La scultura, divenuta simbolo della chiusura dei manicomi grazie alla “Legge 180” del 1978, è diventata in seguito simbolo di tutti i processi di liberazione.
“Il cavallo di Giuliano è il ricongiungimento di tutto (compresa la follia) con la volontà di trasformazione della società, con lo spostamento della logica della salute oltre le abitudini correnti” (sono parole di Claudio Meldolesi, storico del teatro, pronunciate introducendo Scabia nel 2008 all’VIII Convegno della Rivista).
Nel 2013 Marco Cavallo è protagonista della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che avevano sostituito i vecchi manicomi criminali a metà degli anni settanta; a novembre 2011, la scultura lascia Urbania, dove partecipa al dodicesimo convegno dal titolo “Impazzire si può” e, come appare nella foto di Franco Deriu, fa ingresso accompagnata da un gruppo di preadolescenti dell'Istituto Comprensivo Galilei nel carcere di Pesaro per il progetto “I sogni dei reclusi” che coinvolge la Compagnia teatrale Lo Spacco e il Teatro Universitario Aenigma.
Dieci anni dopo qui si apre una riflessione sul “teatro come pratica maieutica” e con la presentazione del libro che Scabia è riuscito a chiudere appena prima della sua scomparsa avvenuta il 21 maggio 2021: “Scala e sentiero verso il Paradiso: trent’anni di apprendistato attraverso l’università”, a cura di Francesca Gasparini e Gianfranco Anzini (Edizioni Nuove Catarsi e la Casa Usher).
Il termine “Teatri” (utilizzato al plurale) si riferisce alle ulteriori pratiche maieutiche sotto i riflettori di questo XXII convegno, a partire da quella di Mariano Dolci, festeggiato il 27 marzo 2021 dall’UNIMA Italia in occasione della Giornata Mondiale della Marionetta. Il Maestro burattinaio introduce e coordina una tavola rotonda sul “Teatro di animazione in educazione e nel sociale", ricordando la recente scomparsa di Marie-Christine Debien, presidentessa dell’associazione francese Marionnette et Therapie.
Ancora due significativi ricordi sono rivolti a due compagni di viaggio della rivista e del convegno recentemente scomparsi: il regista polacco Lech Maria Raczak, riconosciuto maestro del teatro europeo contemporaneo, per 20 anni punto di riferimento per giovani attori e registi all’Università di Urbino, e per il poeta e drammaturgo argentino Alejandro Finzi, professore ordinario in Letterature Europee all'Università del Comhue di Neuqén ed autore di testi molto rappresentati in America Latina e tradotti in Inglese, Arabo, Portoghese, Russo, Francese e Italiano.
Una sessione è inoltre dedicata alle "Arti nei dialoghi interreligiosi", riflettendo sulla drammatica situazione dell’Afghanistan attraverso la visione, a distanza di vent’anni dalla sua realizzazione, del film “Clown in Kabul” che racconta la missione di Patch Adams ed altri 19 clown all’indomani della fine della guerra del 2001.
Il Convegno si conferma ancora una volta sede privilegiata dei lavori dell’International Network Theatre in Prison (INTiP), organismo Partner dell’International Theatre Institute dell’UNESCO, con la Sesta edizione del Premio Internazionale Gramsci per il Teatro in Carcere, anteprima della Rassegna Nazionale di Teatro in Carcere “Destini Incrociati” (Roma, Teatro Palladium e Università Roma Tre, 17-19 novembre 2021) a cura del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere (CNTiC).
Con una giornata aggiuntiva di formazione, prevista l’8 novembre a Pesaro, grazie alla pubblicizzazione dei primi risultati del Progetto Erasmus+ ESCAPE (Encouraging SCenic Arts in Prisoners’ Education) con partners da Italia, Portogallo, Spagna.
PARTECIPANO
Franco Acquaviva, Alessandra Amicarelli, Daria Anfelli, Gianfranco Anzini, Valerio Apice, Albert Bagno, Eugenio Barba, Alessandro Bedini, Italo Bertolasi, Daniele Bonazza, Laura Budriesi, Frank Camilleri, Eugenia Casini Ropa, Elena Cometti, Marco Consolini, Ivana Conte, Peppe dell'Acqua, Gianni D'Elia, Maria del Pilar Perogil Diaz, Gloria Di Bartolomei, Mariano Dolci, Baz Dreisinger, Fabio Francione, Francesca Gasparini, Cristina Giglioli, Francesco Gigliotti, Vittorio Giudici, Elena González Ortíz, Elena Guerrini, Grazia Isoardi, Sofia Ioannidis, Alice Lombardelli, Fra Stefano Luca, Marie-Christine Markovic, Massimo Marino, Marco Martinelli, Remo Melloni, Vito Minoia, Ermanna Montanari, Valeria Ottolenghi, Gianfranco Pedullà, Graziano Pellegrino, Loredana Perissinotto, Rosella Persi, Paola Piizzi Sartori, Piera Principe, Juan Carlos Quintana, Isabelle Roth, Jacqueline Roumeau Cresta, Ginevra Sanguigno, Graziella Savastano, Aurora Scabia, Antoine Svobodovà, Michalis Traitsis, Zishan Ugurlu, Walter Valeri, Nazzareno Vasapollo, Valentina Venturini, Julia Varley, Compagnia Lo Spacco.
Per maggiori informazioni: https://www.teatridellediversita.it/
Programma in allegato nella sezione Download