ANCONA – Anche il Forum regionale del Terzo settore Ets e il CSV Marche Ets (Centro servizi per il volontariato) si uniscono alla mobilitazione in difesa del 5 per mille, esprimendo contrarietà alla pdl Rufa, già approvata dal Senato e ora all’esame della Camera.
La proposta di legge, che porta la prima firma del senatore Gianfranco Rufa, va infatti a modificare la disciplina del 5 per mille (decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111) allargandone la possibile destinazione anche al fondo assistenza per il personale in servizio delle Forze dell’ordine e delle Forze armate.
“È una proposta che andrebbe a snaturare le caratteristiche originarie con cui fu istituito il 5 per mille – dichiara Simone Bucchi, presidente di CSV Marche Ets – nato per sostenere migliaia di enti che svolgono ogni giorno attività socialmente rilevanti in favore della collettività, e che senza queste risorse si ridurrebbero drasticamente. Per questo invitiamo tutte le forze politiche a rivedere questa proposta, nell’ottica di difendere i principi fondanti il 5 per mille, e invitiamo gli Ets marchigiani ad aderire alla mobilitazione in corso rilanciando questo messaggio”.
Un’opportunità, quella del 5 per mille, che oggi nelle Marche interessa quasi 1400 organizzazioni del terzo settore: sono infatti 1217 gli enti del volontariato marchigiano accreditati al beneficio per il 2022 e 144 sono le onlus (elaborazione CSV Marche su dati pubblicati da Ministero del lavoro e Politiche sociali e Agenzia delle entrate).
“Dal suo esordio, l’istituto del 5 per mille nasce con lo scopo di supportare l’impegno solidale del terzo settore e negli anni la platea dei destinatari è già stata ampliata – aggiunge Diego Mancinelli, portavoce del Forum Terzo settore Marche Ets - dunque non ci sembra opportuno l’allargamento previsto dalla proposta di legge Rufa, in riferimento al quale pensiamo che le risorse vadano trovate altrove. Per gli enti del terzo settore
sarebbe un danno importante, perché, ampliando i possibili beneficiari, a risorse invariate, si andrebbe ulteriormente a ridurre una fonte di sostegno molto preziosa per le loro attività”.
Peraltro il settore del volontariato si è confermato anche nel 2021 la scelta preminente degli italiani per la destinazione del 5 per mille. Secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi sul sito dell’Agenzia delle entrate, su più di 72mila enti ammessi al beneficio, infatti, anche quest’anno in cima alla classifica si trovano gli oltre 52mila enti del volontariato.