ANCONA - Da 5 febbraio è attivo lo Sportello di tutela diritti nella Casa Circondariale di Montacuto, lo comunica l’associazione Antigone Marche. «Si tratta - si legge nella nota - del terzo istituto marchigiano raggiunto da questa importante attività dopo gli sportelli fatti partire da oltre sette anni a Pesaro e, lo scorso autunno, a Fermo». «Abbiamo scelto di affrontare i due anni di pandemia investendo su noi stessi e sulla formazione di nuovi volontari, anziché restare chiusi in attesa che passasse la nottata» - spiega in una nota Giulia Torbidoni, presidente di Antigone Marche - «Abbiamo coinvolto e formato nuovi volontari, e lavorato per presentare nuovi progetti di supporto alla popolazione carceraria marchigiana. Siamo la regione che ha il più alto numero di volontari dell'Associazione in rapporto alla popolazione. Una bella soddisfazione, che si traduce in attenzione alle esigenze delle persone detenute. Lo Sportello a Montacuto va ad aggiungersi a quelli di Pesaro e Fermo e alla nostra attività principale, che è quella dell'Osservatorio sulle condizioni di detenzione con il quale entriamo in tutti e sei gli istituti regionali per visite complete di monitoraggio- continua Torbidoni - Per l'istituto anconetano avremo cinque volontari che si alterneranno per turni al fine di incontrare ogni due settimane chi presenterà richiesta. Lo scopo è quello di offrire sostegno e ascolto per dare risposta alle problematiche e alle necessità delle persone detenute relativamente ai loro diritti nell'esecuzione della pena: dalle questioni legate ai documenti alle pratiche burocratiche, dalle informazioni su pene alternative e sull'esecuzione della pena, fino a fungere da collegamento con le strutture del territorio, sia sociali che di volontariato, per la creazione di opportunità di assistenza, sia nel momento della detenzione che del dopo carcere». Il progetto è «totalmente a carico di Antigone Marche e dei suoi volontari». Viene portato avanti attraverso «un continuo scambio con l'area educativa/trattamentale dell'Istituto e non è in alcun modo sostitutivo di quella che è la funzione degli avvocati delle persone detenute stesse. Tutti potranno farne richiesta». «Alla Direzione del carcere e all'area educativa/trattamentale va il nostro ringraziamento per l'accoglienza positiva alla nostra proposta. Ci auguriamo di poter contribuire nel nostro piccolo - conclude la presidente di Antigone Marche - a compiere un passettino verso un sistema carcerario sempre più rieducativo, in rispetto al dettato costituzionale».