PESARO - Nasce dalla domanda “il figlio è ancora un dono?” il terzo incontro della rassegna Famiglia: luogo generativo di cultura. Il tema di giovedì 11 aprile, ore 21, all’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi a Pesaro è proprio quello della “Denatalità, fra incertezza del futuro e mancanza di speranza”, come da titolo. Interviene Gianluigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità che ogni anno organizza gli Stati generali per la Natalità dove intervengono personalità apicali del mondo religioso, politico e sociale italiano. Con lui, Paolo Marchionni, direttore Uoc Medicina Legale Ast Pesaro Urbino. Partecipano ai saluti istituzionali Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro, Monsignor Sandro Salvucci Arcivescovo di Pesaro e Tomas Nobili presidente della delegazione di CSV provincia di Pesaro Urbino. La conferenza, come tutta la rassegna, è parte del programma di Pesaro2024 Capitale italiana della cultura. A organizzarla, l'associazione Amici del Sindacato delle famiglie odv in collaborazione col Movimento per la vita di Fano, il Centro di aiuto alla vita di Pesaro, Acli Pesaro e Urbino e l’Ufficio pastorale diocesano Famiglia e Vita, con il sostegno di CSV Marche nell’ambito dei percorsi di formazione partecipata. “Il tema della denatalità desta forte preoccupazione a livello mondiale - spiegano gli organizzatori - Quando si affronta il problema, occorre ricordare che molte sono le dimensioni del fenomeno e numerosi i fattori in gioco. Serve dunque una riflessione articolata sul modello di società, sulle implicazioni economiche e sociali di un ‘rimpicciolimento’ della base, sulla sua sostenibilità e sulle implicazioni di tipo antropologico e valoriale”. È difficile immaginare cosa accadrà in futuro rispetto a un tema che desta forte preoccupazione a livello mondiale e trova ancor più rilevanza nelle Marche, una regione tra le più longeve in Italia, dove si assiste a un progressivo invecchiamento della popolazione e a un evidente trend di denatalità. L’obiettivo formativo dell’incontro è anche quello di condividere alcune esperienze positive in ambito educativo e relazionale, in modo che possa nascere un confronto costruttivo.