ANCONA – È disponibile il rapporto finale del progetto “Cittadini si diventa. Il contributo degli immigrati alla progettazione delle politiche locali” finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014 – 2020.
Il progetto, cofinanziato dal Fondo FAMI e dal Ministero dell'interno, ha supportato l'attivismo civico degli stranieri e la loro collaborazione con gli enti locali per il miglioramento dei servizi. In concomitanza con la pandemia, il progetto ha anche sostenuto le attività realizzate dalle organizzazioni di stranieri in favore delle comunità locali.
Il rapporto, disponibile anche in formato cartaceo, contiene le schede delle attività realizzate dagli stessi stranieri.
Il progetto è stato realizzato da
- FONDACA, Fondazione per la cittadinanza attiva onlus, capofila
- CITTADINANZATTIVA, partner per la provincia di Treviso
- BOSNIA-ERZEGOVINA OLTRE I CONFINI, partner per la provincia di Piacenza
- TAVOLA DELLA PACE E DELLA COOPERAZIONE Onlus, partner per la provincia di Pisa
- CSV MARCHE, partner per la provincia di Ancona
- CSV LAZIO, partner per la provincia di Roma
- AFRICA UNITED, partner per la provincia di Foggia
Scarica il rapporto oppure in allegato
Le attività nella provincia di Ancona
Nel territorio del capoluogo marchigiano le azioni di attivismo civico comprese nel progetto “Cittadini si diventa” sono state realizzate dalle associazioni Senza Confini di Ancona, Terza Via di Ancona, Yemba Marche, a seguito di un percorso di coinvolgimento e di analisi dei bisogni territoriali coordinato dal CSV Marche.
L’associazione Senza Confini ha costituito un gruppo di lavoro formato da volontari dell’associazione, che si è attivato nella fase dell’emergenza legata al Covid 19 la divulgazione delle “10 regole” emanate dal Ministero della Salute nelle principali lingue straniere nel territorio regionale, anche mediante utilizzo di materiale già tradotto dall’OMS e da altre associazioni del territorio italiano. La divulgazione è avvenuta in stretta collaborazione con tutti gli enti sanitari del territorio (ASUR Regione Marche, Agenzia Regionale Sanitaria Marche, Comune di Ancona, Istituti Penitenziari di Ancona), con tutti gli enti che si occupano dell’accoglienza dei richiedenti protezione, con tutte le associazioni del territorio. L’associazione ha inoltre prodotto materiali informativi audio sugli aggiornamenti normativi emanati dal governo al fine di aggiornare gli immigrati, in particolare i beneficiari dei programmi SPRAR e i carcerati, sulle misure di contenimento e sulle misure di circolazione prese sul territorio nazionale, regionale e locale e sull’uso dei dispositivi di protezione individuale con l’obiettivo di ridurre tutti i rischi da contagio. Gli audio sono stati realizzati nelle lingue più richieste: urdu, bangla, inglese, tigrino, curdo, bambara, somalo, punjabi, arabo, amarico, francese, spagnolo.
L’associazione Terza Via si è invece mobilitate per realizzare attività a distanza di sostegno psicologico e di accompagnamento, realizzando alcuni video che raccogliessero le “solitudini” delle donne e le trasformassero in momenti di condivisione. Sono stati poi ideati incontri virtuali di socializzazione, con le più diverse attività, per esempio un corso di chitarra. C’è stato quindi il sostegno a donne con bambini in difficoltà, attraverso la didattica a distanza dei propri figli. L’aiuto si è rivolto a donne che si sono trovate senza poter rispondere in pieno alle richieste della scuola. Terza Via ha preso inoltre parte alla mobilitazione “Priorità alla scuola” comitato di Ancona insieme ad altre realtà del terzo settore cittadino con l’obbiettivo di chiedere maggiore attenzione per gli effetti della DAD sui ragazzi, in particolare stranieri e con difficoltà. Su questo versante l’associazione ha contribuito alla riuscita del comitato di mamme di Ancona, unita ad altre donne del territorio, per difendere la scuola, ribadendone l’importanza come istituzione, come spazio di apprendimento reciproco e palestra di democrazia.
L’associazione Yemba Marche si è invece occupata di individuare 10 negozi etnici ad Ancona (gestiti da Nigeriani, Bangla e Ghanesi) situati nei quartieri a maggiore densità di residenti stranieri (quartieri Archi e Stazione) allo scopo di svolgere un'azione di sensibilizzazione diretta sulla normativa prevista dai vari DPCM che si sono susseguiti stampando e distribuendo in questi luoghi materiale in lingua. L’iniziativa ha visto la partecipazione di 5 volontari dell’associazione.