MOIE DI MAIOLATI (AN) - Lo scorso 4 marzo, a seguito della richiesta delle organizzazioni firmatarie, si è svolto un incontro con l’assessore alla sanità e servizi sociali Filippo Saltamartini e con il dirigente competente. Sono stati ribaditi i contenuti della richiesta, sottoscritta da più di 30 organizzazioni e da oltre 250 persone (tra questi molti operatori, familiari, persone con disabilità, volontari): 1) ritiro del decreto di autorizzazione alla realizzazione della struttura; 2) modifica degli attuali requisiti autorizzativi, nella parte in cui prevedono la possibilità di accorpamenti dei servizi.
I rappresentanti delle organizzazioni hanno ribadito l’inaccettabilità della realizzazione di veri e propri nuovi istituti, che prevedano risposte indifferenziate e “cumulative” a persone con esigenze e bisogni molto diversi (persone con disabilità, anziani non autosufficienti e con demenze, soggetti con disturbi psichici, malati in fase post acuta). L’impegno da assumere, è stato ribadito, è come de-istituzionalizzare e non come re-istituzionalizzare.
L’assessore Saltamartini, nel ribadire a nome suo e della giunta la condivisione delle posizioni delle associazioni, e dunque la contrarietà alla realizzazione di strutture di questo tipo e la volontà, come già affermato in consiglio regionale in risposta alle interrogazioni, di non procedere successivamente al convenzionamento, ha precisato che si tratta di un provvedimento dirigenziale e non di atto della giunta. Un provvedimento emanato, ha aggiunto il dirigente, nel rispetto delle vigenti norme regionali.
L’assessore ha inoltre invitato le organizzazioni, a proseguire il confronto regionale, sia riguardo alla struttura di Rapagnano che sui contenuti dei Requisiti di autorizzazione.
Rispetto al primo punto le associazioni ritengono di non aver altro da aggiungere a quanto già portato all’attenzione della Regione. Compito dell’amministrazione regionale verificarne la compatibilità considerato anche la condivisione delle posizioni delle associazioni. Associazioni che sono disponibili ad un confronto sul modello dei servizi e sui contenuti dei nuovi requisiti di autorizzazione, approvati nel luglio 2020. Requisiti sui quali avevano già promosso, durante l’iter di approvazione, una Campagna volta alla modifica di alcune parti del provvedimento.
Le associazioni ritengono importante continuare a tenere alta l’attenzione sulla vicenda. Condizione per contrastarne la realizzazione.