CUPRAMONTANA (An) - Domenica 24 marzo si è svolta al teatro Concordia di Cupramontana, l’Assemblea Ordinaria Annuale dell’Avis provinciale di Ancona, alla quale hanno preso parte presidenti e delegati di tutte le Avis Comunali, oltre ad esponenti della Regione e referenti dell’Azienda sanitaria. L’incontro, di estrema importanza, ha consentito un esame ed un confronto sull’attività del 2023 e le prospettive per il futuro all’interno del quale esistono al momento criticità organizzative e strutturali che rallentano la raccolta di sangue, specie nella zonale di Ancona.
Tra gli interventi che hanno portato alla ribalta, come detto, non solo attività e criticità, di estremo interesse c’è stata la presentazione del progetto pilota unico in Italia, fatta dal dott. Giuseppe Furlò, direttore UOC Medicina Trasfusionale degli Ospedali Senigallia-Jesi-Fabriano sullo “Studio Alfabetizzazione Sanitaria”.
Lo abbiamo incontrato, questo ci ha permesso di riassumere così l’iniziativa: L’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale dell’AST di Ancona, in collaborazione con l’AVIS Provinciale e le sezioni del territorio, e con “l’entusiastico assenso” del DIRMT Marche e del Centro Regionale Sangue, ha intenzione di intraprendere lo studio in oggetto sui donatori di sangue, storicamente bacino epidemiologico privilegiato della società. Saranno gli studiosi di Analisi dei dati, dell’Università di Urbino e della repubblica di San Marino, prof. Franci e Prof. Renzi, insieme al dott. Giuseppe Furlò, Direttore dell’UOC di Medicina Trasfusionale dell’AST di Ancona, ad analizzare i dati pervenuti. Responsabile scientifico della ricerca sarà il prof. Renzi.
“Nell’ambito dei Corsi di Alta Formazione promossi dall’Università degli Studi di Urbino – spiega Furlò - un tema dominante, particolarmente apprezzato, riguarda la valutazione della performance dei servizi sanitari ed il ruolo cruciale assunto dall’alfabetizzazione sanitaria (Health literacy - HL), per il ruolo da essa rivestita nel mantenimento e nel miglioramento dello stato di salute della popolazione”.
Cosa si intende per alfabetizzazione sanitaria? “Implica la conoscenza, la motivazione e la competenza da parte dei pazienti per accedere, comprendere, valutare ed applicare le informazioni sulla salute, sugli aspetti dell’assistenza sanitaria, la prevenzione delle malattie e la promozione della salute. Tutto ciò permette di esprimere dei giudizi e di prendere poi delle decisioni che possono migliorare o mantenere la qualità della vita quotidiana”.
“La scarsa alfabetizzazione sanitaria – risponde - viene considerata come un’epidemia silente che incide sul funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale in tutte le sue articolazioni. Infatti, se i pazienti hanno una scarsa alfabetizzazione sanitaria è possibile che si manifestino: minore coinvolgimento dei pazienti nella promozione della salute; minore partecipazione alle operazioni di screening; maggiore assunzione di rischi; gestione meno efficace delle malattie croniche; più ricoveri e maggiori tassi di riammissione ospedaliera post ricovero; inappropriato accesso ai servizi sociosanitari, con particolare riferimento ai servizi di emergenza; incremento dei costi sanitari. La partecipazione allo studio sarà esclusivamente su base volontaria ed anonima e consisterà nella somministrazione di un questionario; sono escluse domande su dati sensibili e su dati personali. Il progetto, aldilà dello scopo socio-sanitario e scientifico, rappresenterà un momento di crescita per l’intera filiera trasfusionale, ribadendo il ruolo, la funzione civica e sociale ed i valori umani dei donatori e delle Associazioni di Donatori di Sangue.
fonte: uff. stampa Avis provinciale Ancona