ANCONA - Ricordi e immagini carichi di emozioni, ma anche contenuti importanti, fatti di numeri, storie, obiettivi raggiunti e prossime sfide. "Venti di solidarietà" è stato tutto questo e lo hanno condiviso in tanti - volontari, associazioni, istituzioni e cittadini - ritrovandosi il 10 luglio alla Mole Vanvitelliana di Ancona per festeggiare il ventennale del CSV Marche (Centro servizi per il volontariato) e del CoGe Marche (Comitato di gestione del Fondo Speciale per il volontariato), promosso dai due enti, con il patrocinio e il supporto del Comune di Ancona e il patrocinio della Regione Marche.
Nel pomeriggio, all'auditorium "Orfeo Tamburi", si è tenuto un convegno, presentato dal giornalista Rai Marche Vincenzo Varagona, con numerosi relatori (sul profilo Flickr del CSV, l'album fotografico dell'evento).
Ad aprire i lavori, la proiezione di un video, sui vent'anni di storia del CSV: le date da ricordare, i passaggi salienti, i numeri di servizi e attività per le associazioni, e subito a seguire, i saluti dell'assessore comunale di Ancona alla partecipazione democratica Stefano Foresi: "Da amministratore ho avuto tante prove di quanto il volontariato sia una risorsa insostituibile per gli enti locali, nell'organizzazione di grossi eventi, nel fronteggiare calamità, in numerosi servizi, i volontari sono sempre collaborativi, preparati, pronti a rispondere - ha detto - e non è un caso che il nostro Comune abbia istituito anche un Registro del volontariato civico... pertanto il mio è soprattutto un ringraziamento e un augurio che questo ventennale del CSV, sia più che un traguardo, un nuovo punto di partenza".
Nell'intervento di apertura - (il video integrale è on line sul canale Youtube del CSV) - il presidente del CSV regionale Simone Bucchi ha cominciato restituendo la sua esperienza "Il volontariato da sempre sta nel quotidiano, sulle difficoltà delle persone, nel "qui ed ora", e al contempo sta in relazione con le istituzioni. Io vivo il CSV come qualcosa che sta in mezzo, d'aiuto al volontariato, ma anche all'ente pubblico, per fare della sussidiarietà vera. Il contesto in cui ci muoviamo - ha continuato - è in continuo cambiamento: gli ultimi dati Istat parlano di 7 milioni di volontari attivi in Italia, di cui 3 non iscritti ad alcuna organizzazione, ovvero un volontariato di singoli che si rendono disponibili sono occasionalmente ... ma per noi le associazioni restano un punto fondamentale della società, anche per la loro funzione di advocacy". Poi il passaggio sulla Riforma: "Come cambiano le associazioni, cambiano anche i CSV, per effetto della Riforma, non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche di identità: in futuro infatti dovremmo essere aperti, e dialogare con le altre realtà non profit, le Aps in particolare, perché dovremo dare servizi ai volontari degli enti del Terzo settore in generale". E dopo aver ripercorso la storia e ricordato, una per una, le persone che sono state "figure fondamentali" per lo sviluppo del CSV, ha sottolineato "Tutti loro hanno contribuito a costruire l'identità del CSV, e oggi, quelle che sono le caratteristiche fondanti del nostro CSV, altrove sono riconosciute come la prospettiva. Io sono presidente dal 2015 e sento come mio compito quello di traghettare il CSV attraverso e nel post riforma. Credo che bisogna renderlo sostenibile, anche dal punto di vista delle risorse, pronto al cambiamento, in partnership con le associazioni e capace di essere sussidiario con l'ente pubblico". In chiusura non sono mancati i ringraziamenti allo staff CSV, alle oltre 1700 Odv marchigiane e ai volontari, alle istituzioni, le Fondazioni bancarie e il Coge "con cui abbiamo saputo tenere rapporti efficaci e nella correttezza dei ruoli".
"Non è un caso che abbiamo pensato insieme al CSV questo momento di festa - gli ha fatto eco il presidente del CoGe Marche Gianfranco Buscarini, che è stato componente del primo Coge insediatosi e presidente di quest'ultimo - a conferma di un proficuo rapporto di collaborazione reciproca, che dura da vent'anni, nei quali abbiamo sempre lavorato insieme, mettendo da parte i personalismi, con un obiettivo comune: il bene del volontariato. Questo momento, per il Coge, segna un passaggio del testimone, e per tutti una trasformazione del sistema. I vent'anni trascorsi non sono stati tutti uguali... " ha continuato Buscarini, ripercorrendo le diverse fasi succedute, dall'iniziale, non facile, riconoscimento reciproco dei ruoli agli ultimi anni con la contrazione delle risorse e la necessità di ripensare l'agire e l'essere del CSV e del Coge - "Cosa lasciamo in eredità? Lo spirito di sistema, un punto di forza da tutelare e sviluppare; la trasparenza e i modelli di rendicontazione sviluppati, la capacità di collaborazione, tra CSV e Coge, come compagni di squadra" e ha poi concluso anche lui ricordando presidenti, componenti e consulenti degli 11 bienni di Coge che si sono succeduti in vent'anni di attività (guarda il video integrale di questo intervento).
Un momento particolarmente sentito sono state le testimonianze di cinque associazioni di volontariato, che nelle parole e le storie dei volontari intervenuti hanno restituito, non senza emozione, l'impegno del volontariato e il "valore" messo in moto dal servizio del CSV per le associazioni in tanti ambiti: con gli interventi di Erika Manuali - La Tenda di Abramo di Falconara M.ma (An), Daniele Malavolta - Liberi nel vento di Porto S. Giorgio (Fm), Sabrina Gouizi - Millevoci di Fano (Pu), Marco Giacoboni - Il sole di Giorgia di Folignano (Ap) e Giuseppe Monaldi - Anffas Sibillini di San Ginesio (Mc), si è parlato di stereotipi che cadono nel fare volontariato con persone senza dimora, di come, attraverso lo sport della vela, anche persone con disabilità possano sentirsi libere da barriere, delle tante forme con cui si può promuovere l'intercultura, del dolore che diventa forza e impegno in ospedale, per regalare sorrisi a bambini ricoverati, e infine dello spirito di resilienza del volontariato, dopo il terremoto, per una nuova struttura a supporto di ragazzi con disabilità e le loro famiglie (guarda il video integrale delle testimonianze, preceduto da un mix di immagini delle associazioni).
A chiudere il convegno è stata una tavola rotonda, condotta dal presidente CSV Simone Bucchi, in cui si sono confrontati diversi esponenti di organismi nazionali e locali.
Fulvia Marchiani, in rappresentanza della Consulta Fondazioni bancarie marchigiane, ha sottolineato come "Il volontariato sia espressione delle esigenze dei territori, in forte evoluzione, e per rispondere, le Fondazioni bancarie stanno creando una rete di rapporti per efficientare il sistema. Il nostro impegno resta sempre quello di stare vicino alle associazioni e supportarle; chiediamo al volontariato di condividere con noi i progetti e di fare rete, nell'obiettivo di poter essere più indipendenti, anche nei mezzi e nelle risorse, e capaci di raccogliere fondi".
Giovanni Santarelli, dirigente del servizio Politiche sociali della Regione Marche, pensando al percorso fatto, ha affermato "Da quando lavoro in Regione, abbiamo cercato, negli anni, di rielaborare e trasformare in politiche e servizi innovativi le intuizioni del volontariato, che ha la capacità di cogliere i bisogni e come cambiano. Credo che, tra alti e bassi, anche grazie al CSV, ci siamo riusciti. - e ha poi aggiunto - Oggi il contesto sociale è molto cambiato, assistiamo a situazioni contrapposte, da un lato di grande solidarietà, dall'altro di grande rancore e taluni mettono anche in dubbio il valore del volontariato. Il problema è come riuscire a costruire una dinamica di attenzione pubblica, di creazione di servizi, e capire quali sono le nuove forme di rappresentanza. Credo che questo sia il compito che ci aspetta, nei rapporti con il CSV e il Forum".
A riportare il dibattito sul piano nazionale è stato Massimo Giusti, segretario generale del neo-costituito Onc (Organismo nazionale di controllo sui CSV, previsto nel D. Lgs. 117/2017) "Sono qui, proprio perché in questa regione c'è un'esperienza positiva di un unico CSV regionale e un rapporto ottimo con il Coge. In questa fase di transizione infatti, c'è un nuovo paradigma di collaborazione e di ottimizzazione da seguire, e in questo le Marche sono avanti, rispetto ad altre realtà. Abbiamo davanti un pezzo di strada da costruire insieme, a cominciare dal ruolo degli Otc: il vostro sarà Marche-Umbria, l'esperienza pregressa di entrambe le regioni è positiva e guarderò ad esso con molto interesse, per ciò che potrà sviluppare. Sulle tempistiche, va detto che anche gli Otc dovranno essere nominati con Decreti del Ministro del Lavoro, e fino ad allora, nella fase transitoria, i Coge resteranno attivi in questo passaggio... pertanto c'è ancora bisogno del contributo di tutti".
Per CSVnet (assente il presidente nazionale Stefano Tabò per sopraggiunti impegni istituzionali) era presente, non a caso, il responsabile comunicazione Stefano Trasatti, che partecipò ai primi "passi" del CSV Marche, dirigendo per alcuni anni il periodico di informazione sociale «Volontariato Marche»: "Lavorando al libro «Venti anni di servizio» ho potuto confrontare la storie di tutti i Csv, e mi sono reso conto che quello delle Marche è stato tra i primi su tanti fronti: la lungimiranza di fare un centro unico regionale, la comunicazione e la tecnologia digitale, la ricerca, l'adesione a CSVnet. E adesso? - ha continuato - Abbiamo di fronte l' 'incognita', legata all'apertura dei CSV ai volontari di tutti gli enti del Ts, e poi la sfida del linguaggio: perché mai come in questo periodo storico sta emergendo il contrasto tra il linguaggio distruttivo della politica e il suo riverbero pesante sui social e quello costruttivo, più tranquillo che usa il mondo del volontariato. Una sfida che il volontariato deve giocare eliminando tecnicismi e l'autoreferenzialità, ripartendo dalle storie; senza farsi schiacciare né mettere sulla difensiva".
Restando sul tema del "volontariato che sarà", alla luce della Riforma (assente il direttore nazionale del Forum, Maurizio Mumolo, per sopraggiunti impegni istituzionali) è intervenuto Diego Mancinelli, portavoce del Forum Terzo settore Marche: "Considero la Riforma una buona legge, perfettibile forse, ma comunque importante, se penso al ruolo riconosciuto al Forum, alla definizione degli Otc, al diverso rapporto con le Fondazioni di origine bancaria. E poi c'è il ruolo della Regione, in particolare sul recepimento della normativa, a cui chiediamo un dialogo ancora più forte, perché il volontariato rappresenta un presidio del territorio, come pure il CSV. Solo lavorando insieme a sistema, possiamo far crescere il terzo settore, nella diversità delle sue componenti".
Le considerazioni conclusive sono state affidate al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che arrivato più tardi, per impegni istituzionali concomitanti, non ha voluto mancare l'appuntamento con il CSV e le associazioni di volontariato marchigiane.
"E' un momento particolare - ha esordito - in cui si respira un'aria di inquietudine, un sentimento di paura che rischia di entrarci dentro. Il ventennale è il momento migliore per vedere dove si è arrivati e rilanciarsi, capire quello che si è fatto e quanto si può ancora dare. Non penso infatti che il clima che ci circonda, faccia venir meno le ragioni dell'impegno di ognuno, anzi.... Poi c'è il tema del cambiamento, legato alla Riforma - ha continuato - che va tradotto in sfida: chi fa volontariato trova nel CSV un punto di riferimento importante. Come Regione riconosciamo il valore di quest'esperienza come parte fondante della storia di questa comunità, uno spazio che ha fatto crescere esperienze straordinarie, prima ancora che le istituzioni si accorgessero magari che c'era un problema. E' questo l'elemento che non dobbiamo perdere e considerare come risorsa, in un rapporto che come Regione crediamo proficuo, e in cui continueremo a metterci a disposizione".