PESARO - Un percorso espositivo per calare il visitatore direttamente nel cuore del '400 e fargli comprendere la ricchezza di quel tempo, sia attraverso le immagini della città di Pesaro, sia ammirando le monete della Signoria. Vuole essere questo e molto altro "Rinascimento d'argento", la prima mostra sulla Signoria degli Sforza di Pesaro, organizzata dall'associazione Sforza Pesaro, e curata dal presidente Francesco Fornaci, che sarà allestita dal 27 maggio al 4 giugno, nella sala Laurana di Palazzo Ducale, a Pesaro (orario continuato 9 - 23, ingresso libero), con inaugurazione sabato 27 alle ore 10,30.
Tutti i dettagli dell'evento sono stati presentati alcuni giorni fa, nella sala Rossa del Comune di Pesaro, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte Daniele Vimini, vice sindaco e assessore comunale a cultura e turismo, Francesco Fornaci, presidente dell'associazione "Sforza Pesaro", con la vice presidente e altri soci dell'associazione, e una rappresentanza di studenti del Liceo Mamiani, che, nell'ambito dei percorsi di alternanza scuola - lavoro, si avvicenderanno nei giorni di apertura della mostra, collaborando nell'accoglienza/orientamento dei visitatori.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio di numerosi enti e istituzioni, tra cui: Comune di Pesaro, Comune di Milano (all'epoca infatti le due città furono "legate" dalla reggenza dei fratelli Sforza), la Prefettura di Pesaro e Urbino, Comune di Urbino, Comune di Gabicce, Comune di Gradara, Comune di Mombaroccio, Comune di Monteciccardo, Comune di Montelabbate, Comune di Tavullia, Comune di Vallefoglia; Arcidiocesi di Pesaro, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Società pesarese di studi storici e la collaborazione del CSV Marche (Centro servizi per il volontariato).
Obiettivo dell'evento è riscoprire e promuovere la conoscenza del periodo rinascimentale vissuto dalla città di Pesaro sotto il governo della famiglia Sforza (1445 - 1512), che si ritiene non sia ancora avvertito sul territorio nella giusta luce che gli compete, stante l’eccezionalità storica e artistica dell’Italia quattrocentesca.
L’idea di proporre una mostra sugli Sforza, può essere un punto di partenza per riscoprire quel modello di sviluppo realizzato nel rinascimento italiano nel nostro territorio e spronare a valorizzare i monumenti rimasti, ricordando che Alessandro Sforza ha realizzato Palazzo Ducale nella parte che si affaccia in piazza del Popolo, e Villa Imperiale, il figlio Costanzo Sforza ha iniziato Rocca Costanza ed il nipote Giovanni l’ha terminata, rimettendo mano anche al castello di Gradara.
Perchè questo titolo Il contenuto della mostra offre al visitatore la visione di oggetti quotidiani in mano alla popolazione della Pesaro di fine quattrocento: le monete, di queste i "grossi d’argento", sono riconosciuti quali raffinati capolavori per le ricercate ed innovative scelte stilistiche di abili incisori. Da qui il titolo della mostra "Rinascimento d’argento".
Contenuti in mostra La mostra, la prima interamente dedicata alla Signoria di Pesaro sotto la reggenza Sforza, offre un percorso storico per calare il visitatore direttamente nel cuore del '400, per comprenderne la ricchezza sia attraverso le immagini della città, sia ammirando le monete della Signoria.
Propone dunque un primo percorso storico/fotografico ed un secondo espositivo, presentando una collezione privata di monete, medaglie, mappe, e libri inerenti la famiglia Sforza di Pesaro, con alcuni documenti direttamente riferiti al ramo Sforza di Milano, a testimonianza del forte legame tra i fratelli Alessandro e Francesco Sforza.
In particolare:
- un'interessante collezione di monete degli Sforza, che copre tutte le tipologie di coni e le successioni al ducato, degli eredi di Alessandro Sforza (con pezzi di estrema rarità)
- una collezione di medaglie, fusione postuma, che conserva i volti dei signori di Pesaro
- mappe di epoca successiva, con la città di Pesaro ritratta dal Hoefnagel 1588, ancora edificata secondo la struttura sforzesca, solo circondata dalle mura roveresche; poi la curiosità della città di Rimini e di Milano sempre del medesimo editore; anche la Pesaro nel suo pentagono vista dal Bleau nel ‘600 ed infine la mappa seicentesca del ducato di Urbino, che ci ricorda i nomi delle rocche del contado di Pesaro
- il pezzo unico è la lettera cancelleresca inviata da Alessandro Sforza al corrispondente di Milano, con la richiesta di carta e sigilli con data 02.04.1445, successiva alla costituzione del ducato del 13.03.1445
- la pubblicazione originale Aldina del 1544, “Della vera tranquillità dell’animo” scritto da Isabella Sforza, figlia di Giovanni Sforza, alta testimonianza culturale poco studiata, nel raro panorama rinascimentale femminile
- il libro scritto da Annibale Olivieri degli Abbati Giordani “Memorie di Alessandro Sforza” 1785, riferimento imprescindibile di ogni ricerca storica sul ducato sforzesco
- la pubblicazione del 02.01.1845 di Giulio Perticari, che riprende la cronistoria delle Nozze di Costanzo Sforza con Camilla D’Aragona
- la pubblicazione di Giulio Vaccaj 1928 “La vita municipale sotto i Malatesta gli Sforza ed i Della Rovere, signori di Pesaro”, che ci offre una sintesi giuridica sia di diritto pubblico che privato, del ducato di Pesaro
La parte storico/fotografica sarà composta da pannelli illustrativi, che riprendono ingranditi gli oggetti in mostra, e le foto del territorio di Pesaro con i siti di maggior interesse.
L'intento è di comunicare in modo diretto i maggiori passaggi del periodo sforzesco, in ambiti diversi: storia, arte, materia giuridica, numismatica, con un’eventuale approfondimento sia sul matrimonio di Costanzo che sulla lettera cancelleresca, anche come prodotto del nascente apparato burocratico dello stato rinascimentale.
In conclusione, la mostra può e vuole accendere quanta più curiosità possibile sull’argomento, tramite i “segni” esposti nelle teche, indirizzandosi non solo alle scuole, ma più in generale alla cittadinanza ed al turismo.