ANCONA - Un sistema regionale chiamato a supportare l’educazione alla cittadinanza globale, partendo dai contenuti dell’Agenda 2030. Poggia su queste basi il protocollo d’intesa tra Consiglio regionale, CVM, le quattro Università marchigiane, la Rete di Scuole Marchigiane e Università per la Pace, presentato ufficialmente e sottoscritto nel corso di un incontro a Palazzo delle Marche.
“Si tratta di un importante segnale – ha sottolineato il Presidente del Consiglio, Antonio Mastrovincenzo – rivolto soprattutto ai giovani. Parte da una regione che vuole essere in netta controtendenza rispetto ad un modello socioculturale che oggi ci si vorrebbe imporre. Queste tematiche spero possano essere quanto prima ricomprese in una iniziativa legislativa specifica, confermando le Marche come comunità coesa, aperta, solidale ed inclusiva.”
Lavoro di rete, importanza dell’istruzione ai diversi livelli e dell’informazione, centralità della “narrazione” accurata di quanto sta accadendo, continuità e costanza nell’affrontare i problemi, formazione dei docenti, revisione dei libri di testo, buone pratiche da mettere in campo, elementi prioritari nei diversi interventi.
Ad illustrare le finalità dell’accordo, oltre al nostro Presidente, Paolo Padovani, i Rettori Sauro Longhi (UNIVPM) e Claudio Pettinari (Unicam); il Prorettore Claudio Ortenzi (Unimc) e la coordinatrice del Cirta (Centro interdipartimentale per la ricerca transculturale) Rossella Persi (Uniurb); il Presidente dell’Università per la Pace, Mario Busti e la dirigente scolastica Andreina Mircoli per la Rete di Scuole Marchigiane (con capofila l’Istituto comprensivo di Petritoli).
L’obiettivo dichiarato del protocollo è quello di porre in essere iniziative qualificanti, volte a favorire la crescita socioculturale del territorio regionale per uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Alle università marchigiane il compito di promuovere ricerche ed interventi di sperimentazione sul versante dei saperi e di approfondire le conoscenze teoriche e metodologiche relative alla progettazione didattica e curricolare.
Per tutti gli altri, relativamente agli specifici ambiti d’intervento, la promozione delle proposte per la costruzione di nuovi percorsi inclusivi, valorizzando esperienze e competenze. A sostegno del progetto un Comitato di coordinamento con funzioni di raccordo, armonizzazione e valutazione delle iniziative e di monitoraggio in relazione all’attuazione efficace dell’intesa. Tra gli appuntamenti già annoverati nel protocollo, il nostro Seminario dedicato all’educazione interculturale sulla revisione dei saperi, che si tiene annualmente a Senigallia.
Come CVM – Comunità Volontari per il Mondo diamo il benvenuto a questo accordo che aspira a mettere a sistema un modello marchigiano di Educazione alla Cittadinanza Mondiale a cui abbiamo contribuito con un lavoro di oltre trent’anni.
Oggi, anche davanti a tante emergenze, dobbiamo sforzarci di superare la navigazione a vista e preparare la costruzione di una società ancora inedita, transculturale, più sana, antirazzista, in cui tutti – noi e gli altri – superando il proprio etnocentrismo, riusciamo ad attivare una convivialità condivisa.
Il nostro lavoro di 40 anni a fianco dei Popoli del Sud del Mondo ci impone di essere in prima fila nel riconoscere che i grandi problemi del Terzo Millennio ci accomunano e ci avvicinano.
Temi quali cambiamento climatico, povertà e disuguaglianze, fenomeni migratori sono temi universali e richiedono una convergenza di competenze e saperi, nonché risposte, che vanno oltre i confini limitati del nostro territorio o del nostro etnocentrismo e rafforzano l’istanza ineludibile di una cittadinanza mondiale nella consapevolezza che la casa in cui abitiamo è comune a tutti, per cui o ci salveremo tutti insieme o perderemo tutti.