Salviamo la memoria di Arquata del Tronto

Città: ASCOLI PICENO - Giovedì, 09 Novembre 2017 Scritto da

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Italia nostra - sez. di Ascoli Piceno con un appello alle istituzioni per salvare, dopo gli eventi sismici, la memoria storica di Arquata del Tronto, con l'antica Rocca 

ASCOLI PICENO - Ripetuti eventi sismici si sono accaniti con terrificante violenza sull'area più prossima alle catene Montuose dei Monti della Laga e dei Monti Sibilinni. Arquata del Tronto, comune posto proprio ai piedi di queste due Catene Montuose, ha pagato un prezzo altissimo per la sua posizione, privilegiata per i grandiosi valori paesaggistici, ma infelice per la presenza di faglie attive e pericolose.
Pressoché completa è stata la distruzione dei tanti borghi del Comune, degli edifici più rappresentativi, delle chiese più pregevoli , espressione di antica civiltà e di commovente pietà popolare, ora trasformati in un ammasso informe e drammatico di macerie.
Così sono scomparsi i profili eleganti di antiche costruzioni, le piazze armoniose, il pregevole complesso di chiese ricche di altari sontuosi, di pareti affrescate, di volte a cassettoni di commovente eleganza.
Bastino, ad evidenziare la gravità di questa immane perdita, le immagini della Chiesa di San Francesco al Borgo, ancora in parte integra prima delle scosse del gennaio 2017 e della eccezionale caduta di neve e ora ridotta ad un informe cumolo di macerie.
Fortunatamente nella parte più alta dell'antico borgo di Arquata, dove probabilmente più solidi e compatti erano i terreni su cui furono costruiti gli edifici, questi sono rimasti miracolosamente in piedi. Così come appare ancora integro il profilo maestoso dell'antica e storica rocca.
E' augurabile che si tenti di salvare questa parte di Arquata per cercare di conservare almeno il ricordo di quello che era un centro un tempo vitale della parte montana del Piceno.
Le foto allegate mirano ad evidenziare il pregio di questi edifici, la ricchezza degli ambienti interni e dimostrano come siano riusciti a resistere alle violenza delle forti scosse di terremoto rispetto alla totale distruzione degli altri edifici, tra cui quelli che ospitavano gli uffici comunali e che si affacciavano sulla Piazza della cittadina, andati completamente distrutti.
Sullo sfondo della foto, in posizione più elevata, è possibile scorgere il profilo possente dell'antica Rocca. Dobbiamo sperare che si sia fatto tutto quanto richiesto per la messa in sicurezza di questo antico monumento per evitare che malaugurate altre scosse possano far scomparire dal panorama dei luoghi anche questo edificio fondamentale per conservare la memoria della città.
La presente segnalazione è stata resa possibile dalla drammatica e preoccupata segnalazione del proprietario del pregevole edificio ancora rimasto in piedi, il quale teme che si possa deciderne la completa demolizione .
E' evidente come una simile eventualità sarebbe una vera e propria ulteriore iattura per un territorio così danneggiato dagli eventi calamitosi degli ultimi tempi e che quindi si debba fare tutto quanto possibile per metterlo in sicurezza , recuperandolo insieme alla prestigiosa chiesa della SS Annunziata che è ubicata proprio alle spalle di questo edificio e ai piedi della Rocca, che dall'alto domina l'antico borgo e l'incantevole paesaggio.
L'impossibilità di accedere a queste zone del borgo, che non ha consentito di fare prima questa segnalazione , conferma l'opportunità di un maggior coinvolgimento, in occasione del verificarsi di questi eventi calamitosi, anche delle Associazioni Culturali e di Tutela, che a nostro parere possono contribuire con il loro particolare legame con la cultura e le tradizioni dei luoghi a sensibilizzare le comunità per sostenere in maniera concorde e positiva le attività imprescindibili di tutela, recupero, restauro e salvaguardia, permettendo, in questo modo, una gratuita collaborazione con gli organi preposti istituzionalmente agli interventi che le situazioni emergenziali richiedono.
Grati per il sicuro interessamento, ringraziamo e porgiamo cordiali saluti.

La Sezione di Italia Nostra
( Prof. Gaetano Rinaldi )