ANCONA - Abbiamo letto con grande sconcerto la Proposta di legge regionale n. 256/2024 (d’ora in poi Pdlr) “Interventi relativi ad Ancona capoluogo di Regione ed altri interventi per promuovere l’interregionalità e l’internazionalizzazione delle Marche nell’ambito della Strategia europea per la Macroregione Adriatico-Ionica” per la quale non siamo stati minimamente coinvolti, né informati.
Dietro espressioni altisonanti e ambìti collegamenti ampi ed internazionali - questi ultimi beninteso che anche noi vogliamo e stiamo praticando - si nasconde la volontà di cancellare l’esistente Associazione Università per la pace (Art. 20 Pdlr), per sostituirla con un fantomatico “Centro studi superiori per l’etica e per la pace”, con sede legale in Ancona presso la Giunta regionale.
Con questo atto, non solo non si riconosce il lavoro svolto in quindici anni di attività, ma si sta calpestando un’Associazione - meritoriamente voluta per far entrare i temi della Pace nelle Istituzioni - che ha operato ed opera in maniera corretta, trasparente e democraticamente funzionante. Un’Associazione che può rivendicare con legittimo orgoglio e soddisfazione la sua unicità creativa. Una realtà viva che, con pochissime risorse, ha prodotto un numero assai rilevante di eventi e manifestazioni - tutto ben documentato - grazie all’entusiasmo, alla passione costruttiva, all’impegno generoso e volontario di tante persone che hanno a cuore, solo e unicamente, la Pace.
Chiediamo quindi di stralciare dalla Pdlr il suddetto articolo 20 e tutti i riferimenti esistenti all’Università per la pace e chiedendo altresì di potenziare - con adeguate politiche - il ruolo dell’Università per la pace come già previsto dalla sua Legge regionale istitutiva, la n. 9/2002.
Siamo sempre pronti e disponibili al dialogo e ad un confronto aperto, ma non possiamo e non potremo mai accettare imposizioni che vadano contro la nostra ispirazione ed il nostro impegno.