PESARO - Sono passati ben vent'anni dall'entrata in vigore del "Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 che con successive integrazioni e definizioni veniva stabilito che entro il 31 dicembre 2012 doveva essere assicurata la percentuale minima di raccolta differenziata pari ad almeno il 65% di rifiuti prodotti.
A tutt'oggi codesto comune non ha ancora ottemperato alle disposizioni di legge come si evidenzia dall'esame dell'allegato A) al Decreto del dirigente della p.f. tutela della qualità dell'aria, bonifiche ambientali e ciclo dei rifiuti n. 30 del 10 aprile 2017 Oggetto: LR 15/97 art. 2 bis: determinazione del livello di raccolta differenziata dei Comuni al fine dell'applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Anno 2017
Considerato che in ogni contesto amministrativo, tecnico, sociale e politico la raccolta differenziata dei rifiuti ed il conseguente riciclaggio e recupero rappresentano una serie di grandi valori per la collettività consistenti in:
1)Risparmio delle materie prime che non sono infinite;
2) Risparmio energetico contribuendo alla tutela dell'ambiente ed in particolare a contenere l'aumento dell'effetto serra ed il conseguente grave fenomeno di cambio di clima;
3) Risparmio economico derivante da una diversa applicazione del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi oltre a minori costi di smaltimento derivanti dalla diminuzione dei rifiuti avviati agli impianti;
4) Consapevolezza dei cittadini alla corretta gestione dei materiali con comportamenti rispettosi dell'ambiente;
5) Attuazione del concetto di economia circolare che a differenza di quella lineare, dà vita a un processo di autogenerazione in cui tutte le attività sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.
6) Inoltre è realisticamente sostenibile che una corretta gestione dei rifiuti permette di creare ben 580 mila posti di lavoro in Europa, di cui 190 mila solo in Italia e ben 1000 nella provincia di Pesaro e Urbino e un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee. Basterebbe passare dal considerare il rifiuto come un problema, o peggio ancora un'emergenza, mentre invece rappresenta una grande opportunità economica ed occupazionale. Mettere in pratica, insomma, gli obiettivi del Pacchetto dell'Economia circolare in discussione al Parlamento Europeo. I posti di lavoro potrebbero crescere addirittura sino a 867 mila se al target del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell'arredamento e nel tessile (documento Treno Verde, Asti 26 marzo 2017).
Questa associazione di volontariato ritiene che gli enti pubblici ed in particolare i comuni debbano essere in prima fila nel rispetto della normativa vigente nello stato italiano e vigilino affinché le società che gestiscono i servizi si attivino al riguardo con competenza e capacità organizzativa gestionale.
Si resta a disposizione per eventuali iniziative da concordare (di promozione, formazione, comunicazione, ecc.) per l'aumento della consapevolezza ed il raggiungimento di importanti obiettivi di sostenibilità ambientale.
Al riguardo qui di seguito si propongono alcuni suggerimenti:
A) Avviare intensa attività informativa con ogni mezzo di comunicazione e con cadenza CONTINUA;
B) Organizzare la raccolta differenziata di tutte le frazioni merceologiche con particolare attenzione e cura nei seguenti luoghi:
1) In tutte le scuole,
2) In tutte li manifestazioni quali sagre, feste di quartiere, parrocchiali, nelle attività turistiche-alberghiere e stabilimenti balneari, pena la non concessione delle autorizzazioni;
3) Uso obbligatorio di materiali biodegradabili e compostabili (stoviglie in cellulosa e mater-bi, ecc.) in tutte le mense e nelle feste, sagre, ecc.;
4) avvio delle procedure per l'applicazione della tariffa puntuale dando così corso all'attuazione del concetto chi inquina paga, contribuendo conseguentemente anche alla riduzione dei rifiuti e alla promozione di adeguate modalità di produzione e presentazione dei beni da parte del mondo della produzione e del commercio.
Fonte: Legambiente Pesaro - Legambiente Marche - Legambiente Urbino