ANCONA- Non solo handicap non è soltanto il racconto di una storia personale, ma, attraverso questa, vuol diventare una chiave di lettura per migliorare la conoscenza e la relazionalità tra disabile e normodotato su tematiche avulse dalla disabilità. È evidente che si tratta di un'operazione culturale che va oltre i risultati storici ottenuti dal protagonista del racconto. L'opera nasce per una ragione metastorica: smontare la visione monodimensionale del disabile. Tale operazione culturale non può essere procrastinata nel tempo perché troppo spesso chi si relaziona con il disabile lo pensa come una persona ad una dimensione: quella legata all'handicap. Non solo handicap vuol dire al lettore che il disabile non vive soltanto di questioni legate alla disabilità ma, come ogni persona, ha più dimensioni. Questo annuncio è evidente in ogni parte del testo, dall'introduzione alle diverse tematiche che si toccano nel fluire dei capitoli fino ad arrivare alla conclusione. Un libro che avrà raggiunto i suoi obiettivi ogniqualvolta il normodotato si relazionerà con il disabile "pensando di aver di fronte un uomo che cammina" vivendo così una relazionalità "senza barriere".
Una svolta relazionale che va, è bene ripeterlo, oltre la storia che si racconta.
Giorgio Terrucidoro è nato a Recanati nel 1974. Disabile sin dalla nascita, nel 2001 ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose. Attualmente lavora presso l'Ufficio Cultura Turismo Eventi del Comune di Recanati. Non solo handicap è il suo primo libro.