Monte Marciano (AN) - Raggiungimento dei livelli di raccolta differenziata e buone politiche di riduzione della quantità di rifiuto destinata a smaltimento: sono questi i criteri con cui tre comuni marchigiani sono stati incoronati oggi a Roma “Comuni rifiuti free” in occasione del XXVI rapporto Comuni Ricicloni, a conclusione della seconda giornata dell’EcoForum sull’Economia circolare dei rifiuti organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, cioè quei comuni dove la raccolta differenziata funziona correttamente, ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 chili di secco residuo all’anno.
Quest’anno sul podio marchigiano troviamo Torre San Patrizio (FM), per la categoria sotto i 5.000 abitanti con l’78,7% di raccolta differenziata e 59,5 kg/a/ab, Fermignano (PU) per la categoria tra i 5.000 e i 15.000 abitanti con il 82,5% di RD e 60,3 kg/a/ab e Castelfidardo (AN) per i comuni sopra i 15.000 abitanti con il 79,4% di RD e 74,1 kg/a/ab. Complessivamente nelle Marche sono 14 i comuni “rifiuti free”, che corrispondono al 6% delle amministrazioni totali della nostra regione, per un totale di 64589 cittadini coinvolti. Nel corso dell’evento, inoltre, il comune di Serra de’ Conti (AN) ha ricevuto il premio “COREPLA” grazie alla crescita nella raccolta e nella qualità degli imballaggi di plastica.
“Questi dati ci dimostrano che è possibile abbattere la produzione dei rifiuti ma che la strada purtroppo è ancora lunga. Nelle Marche i Comuni svolgono un ruolo fondamentale nel portare l’attuale sistema di gestione dei rifiuti sempre di più verso l’economia circolare – ha dichiarato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche - le amministrazioni locali, infatti, sono le uniche in grado di indirizzare i propri cittadini verso pratiche virtuose di prevenzione, raccolta e riciclo. È importante continuare a lavorare nei territori che sono in ritardo con la raccolta differenziata, insistere sul sistema di raccolta porta a porta e su serie politiche di riduzione della produzione dei rifiuti. Il 2018 è stato l’anno dell’approvazione del pacchetto europeo sull’economia circolare ma è il 2019 l’anno determinante per la sua attuazione e il raggiungimento dei nuovi obiettivi previsti dalle direttive. Perché questo avvenga, però, è necessario rimuovere gli ostacoli e ridurre sempre di più l’utilizzo dei vecchi sistemi di smaltimento, puntando su un’adeguata rete impiantistica a servizio del recupero di materia. A questo proposito, chiediamo che nelle Marche vengano realizzati impianti di digestione anaerobica, altrimenti tutti gli sforzi per far crescere la raccolta differenziata e migliorare le performance di gestione dei rifiuti sul territorio regionale saranno vani.”.
Quest’anno, inoltre, nell’ambito del dossier “Rifiuti zero, impianti mille”, Legambiente ha inviato un questionario agli uffici regionali per stilare un quadro nazionale sulle normative che disciplinano il tributo per il deposito in discarica dei rifiuti urbani e assimilati e dei rifiuti speciali. Tre le voci richieste: l’importo dell’ecotassa applicato a livello regionale, le eventuali modulazioni di tariffa previste, il costo medio di conferimento in discarica (al netto dell’ecotassa) presso gli impianti presenti sul territorio. Nelle Marche viene applicato l’importo massimo dell’ecotassa previsto dalla legge (25,82 €/tonnellata) ed è prevista la modulazione del tributo in funzione della raccolta differenziata. Invece non si applica la modulazione in funzione della quantità di rifiuto secco pro capite, al momento presente solo in Lombardia e nella Provincia autonoma di Bolzano.
Ufficio stampa Legambiente Marche onlus.