ANCONA – Ridurre l’evidente gap di genere presente nelle intitolazioni di spazi e luoghi pubblici. L’invito dell’associazione nazionale Toponomastica femminile, rilanciato localmente dall’associazione Reti Culturali, è stato accolto dal Comune di Ancona, che in occasione dell’ultimo consiglio comunale ha aderito alla campagna “8 marzo, tre donne, tre strade”, un’iniziativa lanciata annualmente, per celebrare concretamente la Giornata della donna, chiedendo ai Comuni di dedicare a figure femminili le prossime vie o piazze del loro territorio.
La proposta era stata avanzata proprio in occasione dello scorso 8 marzo dalle 2 associazioni, che avevano scritto all’amministrazione dorica per chiedere all’ente di aderire, impegnandosi a intitolare tre aree di circolazione (automobilistica, pedonale, ciclabile) ad altrettante figure femminili di rilevanza locale, nazionale e internazionale, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva.
La consigliera Susanna Dini ha raccolto l’invito di Reti Culturali e portato all’attenzione del Consiglio Comunale questa tematica così importante. Nella mozione approvata durante l’ultimo consiglio comunale, Dini ha chiesto anche “una revisione del Regolamento di toponomastica affinché, all'interno delle Commissioni deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito, sia paritaria la componente femminile proveniente dai diversi settori, inserendo all’interno dello stesso criteri di equità”.
A motivare la richiesta che le associazioni hanno inoltrato al Comune sono soprattutto i numeri relativi alle intitolazioni femminili nel capoluogo. Dall'ultima analisi effettuata proprio da Reti Culturali sullo stradario ufficiale del Comune di Ancona, aggiornato ad ottobre 2020 (prospetto visibile sul sito toponomasticafemminile.com al link 'censimenti'), risultano essere soltanto 17 le strade/vie/piazze della dorica intitolate a donne "anche considerando, secondo i criteri di classificazione di Toponomastica femminile, quelle intitolazioni dai contorni non immediatamente intellegibili (es. via delle Grazie, da intendersi come Madonna delle Grazie) o doppie (Piazza e Molo Santa Maria) - spiega l'associazione - e includendo il Belvedere Virna Lisi, inaugurato nell’ottobre 2017, ma non elencato nello stradario".
Il quadro evidenzia una presenza di odonimi femminili pari al 2,8%, una quota inferiore alla media nazionale, già di per sé piuttosto bassa (3-7%), e che risulta davvero scarsa in rapporto a quella delle intitolazioni maschili, che sono invece ben 319, pari al 53% dei 603 luoghi censiti.
"Apprendiamo con soddisfazione che il Comune di Ancona ha aderito alla campagna ‘8 marzo, tre donne, tre strade’ - spiega la presidente dell'associazione Reti Culturali, Marina Turchetti - e siamo certe che vorrà impegnarsi a superare l'enorme differenza di intitolazioni che esiste nei luoghi pubblici cittadini, tra odonimi maschili e femminili. Anche la toponomastica, infatti, può contribuire a recuperare la memoria di tante donne del passato, mostrando a tutti il ruolo che hanno avuto nella storia, nelle scienze, nella cultura e nelle arti, nella direzione di superare quegli stereotipi di genere imposti in modo pervasivo nel nostro vissuto quotidiano. Da parte nostra - conclude - insieme all'associazione Toponomastica femminile, siamo a disposizione per collaborare con il Comune, qualora sia possibile avviare un percorso partecipato sulle scelte dei nomi, nell'ottica di una cittadinanza attiva e consapevole".