MACERATA - Interesse e partecipazione all'ultima riunione delle associazioni di volontariato del territorio convocata nei giorni scorsi dal CSV di Macerata. All'ordine del giorno dell'incontro, condotto dal presidente del CSV provinciale Daniele Antonozzi, un breve punto della situazione sulla Riforma del Terzo settore, e poi l'illustrazione dei dati, relativi alla provincia di Macerata, contenuti nel "Rapporto 2016 sul volontariato nelle Marche", curato da Regione Marche, Osservatorio regionale Politiche sociali e CSV Marche, e presentato a fine 2016.
Come nel resto della regione, cresce anche nel maceratese la presenza delle associazioni: sono infatti 290 le Odv (organizzazioni di volontariato), rilevate dall'indagine in provincia di Macerata, pari al 20% del totale marchigiano, e con un incremento del +14% rispetto al 2008 (anno a cui si riferisce il precedente Rapporto). La maggior parte, ovvero il 63%, sono impegnate nei settori assistenza sociale e sanità; quanto all'impegno, l'80% delle Odv sul territorio svolge le proprie attività con continuità e regolarità durante l'anno.
"Anche i dati relativi alla nostra provincia - ha spiegato il presidente provinciale CSV Daniele Antonozzi - confermano quanto il volontariato rappresenti una risorsa importante e consolidata a sostengo delle comunità locali, oggi ancor di più, di fronte alle emergenze sisma, e poi neve, con un impegno costante lontano dai riflettori".
Nell'occasione, al termine dell'incontro, si è proceduto anche all'individuazione di una terna di nominativi per la designazione del membro di spettanza del volontariato nell'organo di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata. Tra i presenti, espressione delle Odv con sede legale in provincia e iscritte da almeno due anni nel Registro regionale del volontariato, sono stati indicati, nel rispetto della rappresentanza di genere: Paola Carella (Ekoclub International provincia di Mc), Mario Sperandini (Anffas Macerata) e Giorgio Marcolini (presidente Centro Ascolto e Prima Accoglienza di Macerata), tra i quali sarà poi la Fondazione Carima a designare il rappresentante del volontariato.
Una presenza, quest'ultima, che "riconosce il ruolo del volontariato nel concorrere, insieme agli altri portatori di interesse, alle decisioni all'interno della Fondazione - ha commentato Antonozzi - ed elemento di raccordo e confronto con le associazioni provinciali".