ANCONA - Nuove norme per favorire la riduzione dei rifiuti plastici in mare. Via libera all’unanimità alla proposta di legge che interviene sulle disposizioni approvate nella scorsa legislatura per focalizzare l’attenzione sugli scarti trasportati dai corsi d’acqua. In primo piano lo sviluppo di progetti che sappiano applicare, innovandole o migliorandole, le tecniche di intercettazione dei rifiuti prima che raggiungano l’ambito marino. La normativa, che prende le mosse da una pdl presentata dalle consigliere M5S Marta Ruggeri e Simona Lupini, nel corso dell’esame in Commissione Governo del territorio, è stata sottoscritta anche da Andrea Maria Antonini e Luca Serfilippi (Lega), Andrea Assenti e Pierpaolo Borroni (FdI), Giacomo Rossi (Civitas-Civici), Luca Santarelli (Rinasci Marche), Anna Casini e Micaela Vitri (Pd).
Attraverso la norma si intendono incentivare "progetti funzionali ad intercettare o recuperare i rifiuti plastici presenti lungo i principali corpi idrici superficiali e corsi d’acqua regionali - ha sottolineato presentando all’Aula il testo legislativo il relatore di maggioranza, Luca Serfilippi - anche avvalendosi dei soggetti titolari di concessioni idrauliche e di aree demaniali e degli enti del Terzo settore operanti nel settore della tutela ambientale”. Nel suo intervento la relatrice di opposizione Marta Ruggeri ha voluto ringraziare la Commissione Governo del territorio per “aver accolto e fatta propria la proposta del Movimento 5 stelle che va a migliorare una pdl già esistente, la numero 33 del 2018 – ha evidenziato- predisponendo qualcosa di analogo rispetto all’esperienza già collaudata sul fiume Po” dove sono previsti interventi che prevedono barriere in polietilene che intercettano, raccolgono e selezionano la plastica galleggiante e altri rifiuti.
Migliaia di specie marine si estinguono a causa dei rifiuti plastici presenti nelle acque degli oceani che stanno mettendo a rischio l'intero ecosistema marino. Nel Mediterraneo oltre mezzo milione di tonnellate di plastica ogni anno vengono scaricate nelle sue acque, e molte di queste, attraverso le vie di trasporto fluviale, provengono dell'entroterra.
Fonte: Ufficio stampa Consiglio regionale delle Marche