PESARO - Favorire lo sviluppo delle autonomie personali e rendere il distacco dalla famiglia un passaggio naturale, supportato da azioni legate alla condivisione di spazi, esperienze e vita quotidiana. È questo l‘obiettivo del progetto ministeriale "Noi speriamo che ce la caviamo da soli.. “ che, nella. Regione Marche è sviluppato dall’Associazione Italiana Assistenza degli Spastici (A.I.A.S) e l’Associazione Insieme di Pesaro, realtà che operano per migliorare la qualità della vita delle persone disabili e dei loro cari.
La proposta di AIAS sezione Pesaro, capofila del progetto nazionale, punta sull’autonomia decisionale delle persone con gravi disabilità motorie, sostenendo le famiglie nel loro carico assistenziale: i beneficiari sperimentano percorsi per potenziare l’autonomia, apprendono abilità operative, migliorano capacità relazionali e comunicative durante il tempo libero.
AIAS ha avviato il progetto nei primi mesi del 2019. Insieme ai servizi specialistici dell’ASUR – A.V. n. 1 e agli enti locali, gli educatori del centro diurno “Anna Giardini” di AIAS hanno individuato quattro giovani, tra i 23 e 40 anni, che risiedono in famiglia e frequentano il centro. Dopo alcuni incontri conoscitivi sono stati attivati percorsi di autonomia: i ragazzi hanno condiviso spazi e momenti conviviali infrasettimanali, hanno trascorso week end “lontano da casa” insieme agli amici del centro, hanno scelto insieme come trascorrere il fine settimana, tra visite a musei, partite di bowling, gite, eventi sportivi, etc. Insieme a quattro giovani, educatori, un operatore socio assistenziale, volontari e un autista di un pulmino attrezzato per il trasporto di carrozzine.
Prove di volo, il progetto dell’Associazione Insieme nell’ambito di "Noi speriamo che ce la caviamo da soli.. “, è un’esperienza di condivisione e autonomia dal contesto familiare delle persone disabili, fondata sulla coabitazione. Gli otto ragazzi coinvolti, suddivisi in due gruppi, condividono periodicamente l’appartamento della Fondazione Noi:Domani di Pesaro. Durante il soggiorno, insieme a personale educativo, i beneficiari curano la gestione della casa, svolgono le proprie attività quotidiane tra scuola, centro diurno e attività di svago e socializzazione. Per i ragazzi la condivisione degli spazi favorisce la conoscenza di sé e degli altri e la messa in discussione delle proprie abitudini; per i genitori la separazione temporanea rappresenta un riappropriarsi di tempi e spazi, ma soprattutto è l’occasione per riflettere sulla propria funzione genitoriale e sulla rappresentazione del proprio figlio/figlia. Agli educatori il delicato compito di rendere significativa questa esperienza, nel quadro di una crescita condivisa.
"Noi speriamo che ce la caviamo da soli..." avviato nell'agosto 2018 grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, si concluderà a febbraio 2020 con 18 mesi di attività. Il valore complessivo del progetto è di oltre 900 mila euro e coinvolge 12 regioni italiane e 13 associazioni che operano nel mondo della disabilità. Sono 52 le persone direttamente interessate nel progetto nazionale, 208 coinvolte nel processo più ampio di indagine e promozione, 158 volontari e 26 gli operatori attivi.
Dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, dalla Puglia al Piemonte le associazioni hanno dato vita nel proprio territorio a iniziative dedicate. Questa sono state messe in rete per favorire il confronto e lo scambio di buone pratiche. L’obiettivo è elaborare un modello consolidato e replicabile a favore di una filosofia di "vita autonoma" che si è fatta strada nell'Unione Europea dagli anni '80. Il progetto nasce per favorire l'autonomia e la libertà di scelta in modo graduale, già prima del "Dopo di noi", senza attendere che questa scelta si imponga improvvisa col venir meno del sostegno familiare. Ogni associazione si è confrontata con le famiglie, in un’azione di mutuo aiuto, per misurarsi con l'idea di autonomia, creare senso di fiducia e superare la fase di "distacco" iniziale, difficile tanto per il ragazzo, quanto per il genitore.
Sul sito www.celacaviamodasoli.it e sulla pagina Facebook @celacaviamodasoli tutte le informazioni sul progetto nazionale.