ANCONA – Uno studio che tratta gli ultimi 225 anni di storia attraverso tre differenti secoli, ripercorrendo la vicenda delle Marche dalle origini all’apogeo del processo risorgimentale, transitando attraverso l’età liberale, le guerre mondiali, il ventennio dittatoriale, l’età repubblicana e i primi decenni del ventunesimo secolo. Il volume “Storia delle Marche in età Contemporanea 1797-2022", edizioni Millesettecentonovantasette ed., 2024, sarà presentato venerdì 20 settembre, alle ore 17,30, alla Biblioteca comunale Beninicasa, Sala conferenze del palazzo degli Anziani. Prendono parte all’incontro, il curatore del volume Marco Severini e Lidia Pupilli di Asc – Associazione storia contemporanea, assieme alla Direttrice della biblioteca, dottoressa Emanuela Impiccini. L’evento, a partecipazione libera, è promosso dall’associazione Reti Culturali. Marco Severini è professore di Storia dell’Italia contemporanea e Storia delle Donne presso l’Università di Macerata, il suo nuovo volume edito nel 2024, adotta come termine a quo l’arrivo nella penisola delle idee giacobine, da cui si è innescato il Risorgimento, e come termine ad quem la ripresa dopo il biennio pandemico che ha sconvolto miliardi di persone, due eventi decisamente periodizzanti. Particolare attenzione è stata accordata alle dinamiche poitiche, ideologiche, socio-economiche, culturali, odeporiche, sportive e alla ricostruzione biografica, punto di partenza ineludibile per conoscere la vicenda di donne e uomini. "In un’epoca smemorata e omologante, arrendevole verso qualsiasi richiamo internazionalizzante, si è inteso ricostruire i passaggi storici salienti delle Marche che, come noto, sono l’unica regione italiana declinata al plurale, formata da tre differenti microcosmi (la costa, l’area collinare, la zona montuosa): una regione abitata da una popolazione attiva e laboriosa che alterna l’accettazione del nuovo con una certa sua, caratteristica, insularità - Spiegano i curatori dell’incontro - Spesso si sente ripetere che la Storia è magistra vitae, ma l’esperienza ci insegna che non sempre è così. Certo, perché la Storia sia maestra di vita è necessario per prima cosa conoscerla, perché serva da monito a non ripetere gli errori del passato e da stimolo ed esempio per il futuro. I libri di testo hanno un taglio nazionale e non si soffermano troppo su vicende regionali, che tuttavia costituiscono la materia di cui sono costruiti i caratteri di un luogo e di una popolazione, in modo a volte inconsapevole. Il libro, come la sua presentazione, è rivolto a chi desideri ri-scoprire il percorso di formazione delle proprie radici identitarie e acquisirne proficua consapevolezza. Senza la memoria del passato, non c’è costruzione di futuro”.