ANCONA - Il futuro dell'Unione europea nelle mani anche del volontariato. È questo il tema del terzo numero del 2018 di Vdossier. Con una novità: accettando la sfida dell'innovazione, per la prima volta la rivista periodica, edita da undici Centri di servizio, è disponibile soltanto in formato digitale (scaricabile a questo link).
Senza entrare nella contesa politica, né giudicando posizioni, programmi e impegni che gli schieramenti in campo assumeranno nei prossimi mesi, il voto per il rinnovo del Parlamento europeo (dal 23 al 26 maggio) è un'occasione per il volontariato di guardare in faccia l'Ue e gli scenari che si stagliano all'orizzonte.
C'è infatti una nazione senza confini in Europa. Ed è quella del non profit. Un popolo della solidarietà che cresce anno dopo anno. Trasversalmente: da Nord a Sud, da Est a Ovest. Un "Stato" tra gli Stati la cui popolazione ha ormai toccato quota 82,8 milioni di persone, tutti in missione per conto del bene comune e gratuitamente. Tanti sono i volontari - su un totale di 500 milioni di abitanti - impegnati nei 28 Stati membri della Ue (Regno Unito compreso).
In 128 pagine Vdossier dà voce alle organizzazioni di volontariato sia con le proprie pagelle, che danno i voti a ciò che l'assemblea di Strasburgo ha fatto per il Terzo settore negli ultimi cinque anni, sia con le loro lettere aperte per formulare le richieste alla prossima legislatura. E anche il Centro europeo del volontariato (Cev) chiede a Bruxelles di creare una sorta di hub europeo per valorizzare e sviluppare maggiormente la cultura della solidarietà. Così come non manca una sezione di servizio, con i consigli degli esperti per la partecipazione a progetti e bandi europei.
In questo numero della rivista si riflette anche con un pool di studiosi (Beck, Chalmers, Dastoli, Ferrera, Fitoussi, Hemerijck, Nicolaïdis, Offe, Santaniello, Sassen e Vandenbroucke) su economia, politiche sociali, welfare state, eurocrazia, sovranismi, globalizzazione e immigrazione. Mentre il presidente Romano Prodi, in un'intervista con la moglie Flavia Franzoni, traccia la via maestra per un'idea di Europa solidale nella quale il volontariato sia un pilastro.