ANCONA - Continua l'impegno dell'Avis Marche nella promozione della cultura del dono e della solidarietà, con particolare attenzione ai giovanissimi.
Tutto è pronto infatti per l'avvio del nuovo progetto "Donor Game", promosso appunto da Avis Marche con il sostegno del Dirmt (Dipartimento regionale di medicina trasfusionale), e nato sulla scorta del successo di "Green game", il format didattico itinerante per le scuole secondarie di primo grado sviluppato dalla Peaktime: una "gara" tra studenti di tutta la regione, per trasferire valori e conoscenze sul tema della cittadinanza attiva e solidale, in maniera innovativa e coinvolgente.
Obiettivi e tappe del progetto, che partirà il 27 ottobre, con i numeri di scuole e studenti che saranno coinvolti nel percorso, sono stati presentati stamane, nel corso di un incontro nella sede regionale Avis di Ancona.
"É un nuovo modo per avvicinarci ai ragazzi più giovani - ha esordito il presidente Avis Marche, Massimo Lauri - siamo infatti convinti che occorre educare i ragazzi fin da piccoli al sentirsi parte solidale di una società, al valore della gratuità e del dono in generale, che poi può sfociare, da grandi, nel dono del sangue. La popolazione infatti invecchia sempre di più, e quindi anche il bacino dei donatori si va riducendo, ecco perché è importante promuovere l'incremento di nuovi donatori, soprattutto tra i giovani" .
Per farlo, l'Avis conta su 138 sezioni comunali, cinque provinciali e la sede regionale. I donatori Avis nelle Marche sono oltre 55.000 e nel 2016 sono state effettuate 101.000 donazioni complessive (tra sangue e plasma): un trend in crescita, che negli ultimi anni, è riuscito a garantire l'autosufficienza a livello regionale per il fabbisogno di sangue ed emoderivati, e forte della collaborazione con Sistema trasfusionale marchigiano e Dirmt, anche a fronteggiare alcune criticità della scorsa estate.
"Donor game nasce dalla sinergia tra Avis, Dirmt e Peaktime, che ha messo a disposizione una piattaforma di didattica nelle scuole già collaudata e di successo - ha spiegato Gianni Strovegli, vice presidente Avis e referente dell'associazione per il progetto - abbiamo pensato alle scuole medie perchè la loro presenza è più capillare sul territorio, come le sedi Avis comunali, che parteciperanno agli incontri nelle classi, nella prima parte di presentazione, quella che precede la sfida vera e propria tra i ragazzi a colpi di domande sui temi dell'educazione civica e la solidarietà, l'educazione alla salute e alla cittadinanza attiva, la donazione di sangue".
Al progetto "Donor game", proposto alle classi 3^ degli istituti secondari di primo grado, hanno già aderito 20 scuole, ma il percorso punta a coinvolgerne 40/45 in tutta la regione, per arrivare a circa 10.000 studenti marchigiani. "Il format - ha spiegato Alvin Crescini, dell'agenzia Peaktime - crea un evento istruttivo e coinvolgente, con una fase di didattica ed una di verifica, realizzata attraverso una gara tra studenti. Con questo approccio riusciamo a dialogare con i ragazzi in modo non noioso, e abbiamo sperimentato che da parte loro aumenta molto il tempo dell'attenzione". La sfida consiste nel rispondere esattamente ad una batteria di domande multi risposta, a tempo, sugli argomenti trattati nella fase iniziale. Ogni classe è una squadra, e la vincente di ogni istituto accederà alla finalissima per aggiudicarsi il titolo di campione regionale di donor game e vincere premi per la scuola.
Ma il target del progetto si estende anche all'esterno delle scuole. Ogni gara infatti sarà ripresa dalle telecamere e diventerà una coinvolgente trasmissione televisiva con la formula del game-show, che sarà trasmessa sul canale tv regionale èTV. Saranno inoltre attivati un sito web dedicato, una pagina facebook, e un canale Youtube per permettere ulteriori contatti ed aggregazione tra i ragazzi.
Il progetto è promosso dall'Avis Marche con il sostegno del Dirmt (Dipartimento regionale di medicina trasfusionale, in rappresentanza del quale è intervenuta la dott.ssa Giovanna Salvoni, responsabile del Centro regionale sangue "Sono qui per testimoniare l'unicità di intenti che ci lega all'Avis Marche - ha detto la Salvoni - e che cerchiamo di tradurre in una collaborazione anche sul fronte della promozione e la sensibilizzazione alla donazione, in progetti rivolti ai più giovani come in questo caso, o attraverso incontri e conferenze di carattere medico-scientifico".