ANCONA – Un po' in tutta Italia non mancano associazioni di volontariato che si dedicano alla cura e alla tutela dei beni comuni del proprio territorio, come pure progetti di rete per restituire alla collettività edifici e spazi pubblici dismessi o in abbandono. Per dare maggiore impulso a queste esperienze anche nella nostra regione, l'Anci Marche (Associazione nazionale comuni italiani) e il CSV Marche (Centro servizi per il volontariato) hanno sottoscritto un accordo di programma proprio con l'obiettivo di promuovere l'elaborazione e realizzazione di percorsi di recupero, cura e gestione dei cosiddetti "beni comuni", sulla scorta di alcune buoni prassi avviate altrove con il coinvolgimento di CSV, realtà del Terzo settore, enti locali.
A firmare il protocollo, sono stati Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e Simone Bucchi, presidente regionale del CSV, nel corso di un incontro stamane presso il Centro "Stella Maris" di Ancona.
"Vivere in un ambiente a cui abbiamo dedicato attenzione è, di sicuro, più soddisfacente - commenta Simone Bucchi, presidente CSV Marche - quindi impegnare tempo nella cura degli spazi delle nostre comunità significa promuovere benessere. E' un accordo importante dunque, anche alla luce del nuovo Codice del Terzo settore, che ha introdotto il cosiddetto social bonus sulle erogazioni di privati e società, in favore di enti del terzo settore, che presentano progetti per il recupero di immobili pubblici inutilizzati".
"Abbiamo voluto con convinzione questo protocollo d'intesa – ha aggiunto Maurizio Mangialardi, Presidente di Anci Marche – coerentemente con l'impegno che tutti i sindaci hanno nei confronti delle proprie periferie, del recupero di edifici in disuso e dell'attenzione ad evitare il consumo ulteriore dell'ambiente. Creare nuovi spazi di aggregazione partendo da strutture già esistenti è un modello virtuoso che incrocia più aspetti: dal sociale, alle politiche giovanili all'urbanistica".
La recente crisi economica e la riduzione delle risorse pubbliche hanno infatti generato un crescente numero di aree ed edifici di proprietà di amministrazioni pubbliche locali (parchi, giardini, sentieri, piazze, ex caserme, ex scuole, altri fabbricati...) non più utilizzati o in stato di abbandono, che se lasciati in certe condizioni rischiano di produrre situazioni di peggior degrado, con i relativi costi. Ma se la comunità locale condivide la responsabilità della loro cura, rigenerazione e gestione essi ridiventano appieno "beni comuni", di cui tutti possono tornare a godere.
In questa direzione, l'accordo prevede per l'Anci Marche l'impegno a sensibilizzare i Comuni della regione sull'opportunità e sui benefici connessi alla rigenerazione dei "beni comuni", a garantire un'azione di sostegno, assistenza e tutoraggio per quei Comuni intenzionati ad elaborare e realizzare percorsi di recupero, cura e gestione dei "beni comuni", e a promuovere il ruolo che CSV Marche può garantire in questi percorsi. Dal canto suo infatti CSV Marche si impegna a garantire un'azione di prima informazione, consulenza ed orientamento per quei Comuni interessati ad approfondire la questione, a coordinare ed accompagnare percorsi di recupero, cura e gestione dei cosiddetti "beni comuni" e a diffondere il protocollo verso le organizzazioni di volontariato marchigiane, perché possano coinvolgersi.