ANCONA - Si chiama “Stiamo lavorando per voi” e si basa sul principio del valore del lavoro come strumento di dignità sociale anche in carcere il progetto della Regione Marche presentato questa mattina nella sede regionale dal presidente Luca Ceriscioli. “Ci è stato riconosciuto come un primato a livello nazionale quello di avere un’attenzione molto forte in attività di recupero per chi esce dal carcere – ha detto Ceriscioli - Attraverso il lavoro, magari facendo cose che tanti non vogliono fare, si apre una strada in termini di competenze e riabilitazione ma anche, una volta usciti, permette di trovare un'attività. Significa non tornare a delinquere, essere trattati con tutto il rispetto che si deve a tutte le persone in qualunque condizione si trovino, come sancito dalla Costituzione. Sarebbe paradossale per una regione come la nostra che ha registrato tanti dati positivi nella crescita dell’occupazione e nella crescita del Pil su scala nazionale non distinguerci anche per ridistribuire opportunità. Siamo orgogliosi delle cose che facciamo, trattiamo gli uomini da uomini, essendo più umani ci troveremo in una comunità migliore”.
Il progetto, cofinanziato dalla Cassa delle Ammende (ente del Ministero della Giustizia) per 220 mila euro, prevede percorsi di inclusione sociale e inserimento lavorativo rivolti a persone in esecuzione penale, interventi di assistenza rivolti ad adulti e minorenni autori di reato, potenziamento dei servizi di mediazione penale minorile e sostegno alle vittime di reato.
Tre quindi le linee di azione su cui si snoda la progettualità: la prima prevede percorsi di inclusione sociale e di inserimento lavorativo per persone in esecuzione penale. Sono 38 Tirocini d’inclusione sociale (TIS) presso il Consorzio di Bonifica delle Marche, con indennità mensile di 400 euro fino a 6 mesi per ogni persona coinvolta, per un totale di 157.000 euro. La seconda contempla interventi di assistenza per le persone in esecuzione penale e per familiari, per un costo di 53.000 euro e la terza linea prevede lo sviluppo di servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reato, per la giustizia riparativa e la mediazione penale, per un costo totale 10.000 euro. Premessa dell’accordo è il ruolo fondamentale delle politiche sociali, formative e del lavoro per rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena parità delle persone nella vita sociale, culturale ed economica, e quindi anche delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Nel 2018 la Regione Marche ha avviato l’affidamento della gestione di 66 Tirocini d’Inclusione Sociale (TIS) in aziende per detenuti ammessi a misure alternative nell’arco di un biennio. L’esperienza, tuttora in corso, è stata positiva, per questo si intende continuare e sviluppare nel settore agricolo, fluviale e lacustre. In base a recenti studi sul fenomeno della recidiva correlato alla fruizione di misure alternative, i soggetti che avevano beneficiato dell’affidamento in prova hanno registrato una percentuale di recidiva pari al 19%, contro una media del 68,45% in assenza di percorsi d’inclusione. Questo induce a proseguire nella linea intrapresa. Si prevede quindi l’impiego di detenuti e degli ammessi a misure alternative (UEPE) in lavori di pubblica utilità e tirocini d’inclusione sociale coordinati dal Consorzio di Bonifica delle Marche, con tutor ad hoc. Attraverso i Tirocini i detenuti saranno impiegati in interventi di manutenzione del territorio e degli impianti irrigui del Musone e del Foglia. Le persone coinvolte, individuate dagli Istituti penitenziari, saranno opportunamente formate e poi impiegate in lavori di pubblica utilità, sotto il coordinamento del Consorzio di Bonifica delle Marche. Sono stati interessati due istituti penitenziari (Ancona e Pesaro), l’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna, con utenza proveniente da tutta il territorio regionale, e la struttura di accoglienza Casa Paci di Pesaro.
Spiega il presidente del Consorzio di Bonifica delle Marche Claudio Netti: “Saranno attivati dei Tirocini d’Inclusione Sociale (TIS) semestrali in cui le persone che stanno scontando una pena saranno formate e affiancate da un tutor del Consorzio in costante contatto con le istituzioni coinvolte nel progetto. I detenuti sono giunti ormai a fine pena e sono selezionati dagli istituti penitenziari sulla base di una verifica rigorosa della effettiva volontà di essere reinseriti nel tessuto sociale. Sono previsti corsi di formazione sulla sicurezza, ma anche tecnici, per oltre 32 ore, in cui i detenuti apprenderanno tutte le nozioni fondamentali per lavorare al meglio. I Tirocini si svolgeranno presso i terreni e gli impianti di competenza del Consorzio, in particolare del Musone e del Foglia. Per il Tis ciascun soggetto riceverà un’indennità mensile pari a 400 euro, fino a 6 mesi. Al termine del periodo formativo, Il Consorzio intende creare una cooperativa agricola forestale che sarà operativa dopo il fine pena, così da favorire il pieno reinserimento di queste persone nel tessuto sociale. Tutto ciò in collaborazione con "Marche verdi", con cui da tempo il Consorzio intrattiene rapporti positivi”.
“Nel corso della recente presentazione del nostro Report sulle carceri marchigiane relativo al 2019 - ha detto il Garante regionale dei diritti della persona, Andrea Nobili - ho avuto modo di evidenziare che uno dei maggiori problemi è proprio quello legato ai percorsi da attivare per il reinserimento dei detenuti. Ritengo che una progettualità diffusa e frutto di condivisione sia in grado di fornire risposte significative in questa direzione ed anche sul versante della recidiva e della devianza, prospettando di fatto una società più sicura. Altro aspetto importante è che nel progetto in questione vengano anche contemplati interventi di assistenza ad adulti e minorenni autori di reato, su cui da tempo stiamo lavorando. Nel complesso e attraverso scelte di questo tipo le Marche si confermano una regione virtuosa, che sta lavorando nella giusta direzione nonostante gli innumerevoli problemi che incontra lungo il suo cammino. L’auspicio è che venga ripristinata quanto prima un’adeguata presenza del Prap (Provveditorato amministrazione penitenziaria), che attualmente viene suddivisa tra Marche ed Emilia Romagna”.
Alla presentazione pubblica del progetti hanno partecipato Marco Bonfiglioli, delegato del Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Emilia-Romagna e Marche, Elena Paradiso, delegata dal Direttore dell’Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna Emilia-Romagna e Marche; Paola Ziccone, delegata dal Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile Emilia-Romagna e Marche.
Fonte: Ufficio stampa Regione Marche