ANCONA - Previste dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), le Giornate della Trasparenza sono un’occasione di partecipazione e confronto tra cittadini, associazioni e istituzioni, con l’obiettivo di far conoscere l’operato delle amministrazioni e condividere idee e percorsi per la verifica e miglioramento nell'erogazione dei servizi ai cittadini. In apertura dei lavori, il Dg Gianni Genga ha parlato di trasparenza come “sensibilizzazione e responsabilizzazione degli operatori verso la persona che si affida”, mentre la Direttrice scientifica Fabrizia Lattanzio ha ricordato che “in un’amministrazione pubblica che fa ricerca, sinonimo di trasparenza è anche il rigore metodologico con cui i professionisti dell’Inrca lavorano, per produrre salute e benessere di pazienti, operatori e familiari”. Ospite d’eccezione Padre Alberto Maggi, membro del Comitato di bioetica dell’Inrca, che ha affrontato il tema del difficile momento della morte, uno dei grandi tabù della società. È stata poi la volta degli interventi tecnici. Roberto Di Ruscio, Responsabile Controllo di gestione, ha illustrato i dati di sintesi relativi al raggiungimento degli obiettivi del Piano Aziendale delle Performance 2016, che per la sanità sono efficienza, comunicazione, clima organizzativo, qualità e soddisfazione dell’utente. A illustrare l’attività assistenziale e clinica, il prof. Antonio Cherubini, responsabile Geriatria e Accettazione geriatrica d’Urgenza, che ha parlato delle specificità del Punto di primo intervento per la presa in carico del paziente geriatrico acuto. “È uno dei pochi centri in Italia – ha spiegato - che grazie ad un team interdisciplinare composto da geriatra, infermiere, fisioterapista, attua una valutazione globale dell’anziano in collaborazione con servizi sociali e medici di base”.
Giovanna De Meo, coordinatrice Unità Degenza Post-Acuzie, ha invece parlato dell’assistenza infermieristica e della trasparenza nella comunicazione con pazienti e caregiver familiari, in particolare al momento delle dimissioni. “L’ascolto è il punto di partenza per lo sviluppo di un percorso assistenziale personalizzato a domicilio, una volta superata la fase acuta – ha detto - Bisogna lasciare spazio alle domande ma anche spiegare con semplicità ai familiari come ottimizzare la presa in carico, e in questo la figura dell’infermiere assume sempre più importanza”.
Monia Mancini, Segretario regionale di Cittadinanza Attiva, associazione presente nel Comitato di partecipazione dell’Inrca, ha ricordato che nella sanità la trasparenza per realizzarsi ha bisogno di informazione, certo ma soprattutto di attenta e vera comunicazione e partecipazione del cittadino-utente. A partire da nuove soluzioni per offrire un consenso realmente informato e ‘partecipato’ e strumento di costruzione condivisa del percorso di cura. “Il comitato di partecipazione dell’Inrca – ha detto in chiusura - è uno dei più attivi tra quelli presenti nelle aziende sanitarie della regione Marche, a testimonianza che l’attenzione per questi temi è molto alto”.
Fonte: Ufficio Stampa IRCCS INRCA di Ancona