CAMERANO (An) - Le Acli a Camerano (AN) riprendono a parlare di futuro con un incontro organizzato il 6 luglio, dopo 4 mesi di chiusura, presso il circolo di Colle Lauro dai tre Circoli ACLI del paese. “Dopo il Coronavirus. Fragilità, comunità e futuro” è questo il tema che è stato affrontato dal Prof. Marco Moroni, Responsabile del Centro studi delle ACLI Marche, che ha tracciato , nel suo intervento, le prime linee per un futuro possibile, davanti ad una platea nel pieno rispetto delle normative sulla sicurezza.
“La pandemia, che non è certo terminata ed anzi è al suo culmine in vari Paesi del mondo, ci lascia un diffuso senso di inquietudine” così ha aperto la sua riflessione Moroni per poi mettere in luce i tre paradossi che hanno contraddistinto questa epidemia, di cui non sempre ci si rende conto.
La pandemia ha fatto comprendere, innanzitutto, l’importanza del Servizio Sanitario Nazionale, dopo che per decenni è stato sottoposto a pesanti tagli e vituperato sottolineandone le inefficienze. E ha fatto comprendere che deve essere un Servizio certo efficiente, ma pubblico; perché, salvo pochissime eccezioni, i servizi sanitari privati si sono rivelati inadeguati o addirittura sono scomparsi nei mesi dell’emergenza.
Un secondo paradosso: di fronte agli effetti sociali dell’epidemia tutti hanno chiesto in coro un forte intervento dello Stato. Lo hanno chiesto anche quelli che fino a qualche giorno prima urlavano: “Meno Stato e più mercato”. E anche oggi a chiedere gli aiuti dello Stato ci sono quelli che propongono “tassazioni piatte” (la flat tax) che farebbero pagare meno tasse ai più ricchi e anche quelli che non versano allo Stato i contributi dovuti, cioè gli evasori fiscali.
Infine un terzo paradosso: tutti chiedono gli aiuti dell’Europa; li pretendono anche quelli che fino a qualche giorno fa urlavano: “Basta con l’Europa. Usciamo dall’Unione europea”. Anche quelli che affermavano “Possiamo fare da soli”, ora dicono che l’Italia non riuscirà a riprendersi senza l’aiuto dell’Europa. Non solo: vorrebbero pure aiuti a fondo perduto e senza condizioni. Sono tre paradossi di cui dobbiamo essere consapevoli, ma l’epidemia ci suggerisce anche altre riflessioni.
. Le crisi di questo inizio di Millennio sottolineano che è giunto il momento di cambiare. “Deve nascere dal basso un movimento che chiede di cambiare il nostro modello di sviluppo” ha concluso Moroni “Sarà un’occasione di partecipazione e di rilancio della democrazia, troppo sacrificata in questi mesi di segregazione in casa, ma servono risposte integrali. La costruzione di un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale richiede un approccio di sistema e una grande capacità di visione del futuro. Purtroppo, entrambi questi requisiti sembrano mancare nel nostro Paese (e forse non soltanto in Italia)