FABRIANO (An) - "Perchè no?!".. così ci ha risposto Lorenzo del Liceo Scientifico "Vito Volterra" di Fabriano che, già donatore di sangue, ha raccontato i motivi della sua decisione. La cultura della donazione si sta diffondendo e comincia a diventare un concetto normale e quasi scontato della società civile. Sembra quasi un miracolo che, nel giro di pochi anni, donare gli organi non sia più un tabù. Sembrano così lontani i casi di Marta Russo e Thomas Green che hanno introdotto l'argomento in Italia. Prima non se ne parlava. Non si voleva affrontare il discorso. Sembrava tutto troppo distante da noi, quasi come non ci interessasse e ci si informava solo nel caso in cui, nostro malgrado, serviva un organo a noi o ad un nostro caro. I preconcetti erano tanti ed il passaparola, in quel caso, non aiutava. Ma le cose stanno cambiando, fortunatamente. Sembra ormai scontato che, in caso di necessità, gli organi debbano essere donati.
Queste le considerazioni a caldo dopo i 22 incontri con circa 500 studenti delle quinte degli Istituti Superiori di Fabriano e Sassoferrato nel secondo quadrimestre dell'a.s. 2016/2017. Rispetto agli anni scorsi, i ragazzi sono informati sull'argomento, sanno rispondere ai quesiti che poniamo, non hanno più i preconcetti sulla morte celebrale o sul midollo osseo. Si sono dimostrati tutti molto interessati ai dati del Centro Trapianti che abbiamo esposto e rimangono attoniti di fronte al numero di persone in lista di attesa. Sono informati dell'esistenza della Banca degli Occhi a Fabriano e di quali organi sia possibile donare in vita. Con sconcertante naturalezza affermano che dovrebbe essere in vigore una legge che preveda la donazione di organi come standard (vigente in altri Stati) e la manifestazione di volontà solo in caso di diniego. Ormai molti film e telefim affrontano il problema e tutto sembra più scontato. Rilevano che una condivisa cultura donazionale di organi, cellule e tessuti eviterebbe tante mostruosità come, purtroppo, il traffico illegale che, nostro malgrado, esiste.
Anche quest'anno tutti i 22 incontri sono stati fatti in collaborazione e sinergia con AVIS ed ADMO, in modo da illustrare la tematica della donazione a 360° e dimostrare che unendo gli intenti si possono raggiungere grandi risultati. I donatori stanno aumentando ma, quello che più ci interessa, è notare come la cultura della donazione sia ben implementata nei maturandi che sono la società civile del futuro.
Ed allora, riprendendo la considerazione di Lorenzo, "perchè non farlo?!"
Luana vescovi per Aido Fabriano