FALCONARA MARITTIMA (An) - Un’assemblea pubblica per condividere contenuti e obiettivi e prepararsi alla manifestazione del prossimo 27 gennaio, in occasione dell'apertura del processo per Disastro ambientale verso la raffineria Api. L’appuntamento è il 12 gennaio, dalle ore 21, alla Galleria delle Idee di via Bixio 15/A, con il Coordinamento del Laboratorio Falkatraz.
L’assemblea vede la partecipazione degli attivisti della Campagna nazionale Per il clima fuori dal fossile. Oltre a Renato Di Nicola, in presenza, saranno collegati online Mattia Donadel dal Veneto, teatro del primo, storico processo per disastro ambientale del petrolchimico di Porto Marghera e Virginia Rondinelli che ci parlerà dell’ex-Ilva di Taranto e della lunga inchiesta “Ambiente svenduto”. A coordinare l'assemblea Fabrizio Recanatesi del Laboratorio Falkatraz.
“L’obiettivo è mettere in evidenza come Falconara non sia un caso isolato e una questione locale, ma parte di un problema più generale. Esistono percorsi di mutuo soccorso e solidarietà tra comitati e realtà territoriali.
Ne parliamo in una prospettiva comparata con alcuni territori che hanno già attraversato simili dinamiche – spiegano gli organizzatori, che aggiungono -
L’apertura del processo per Disastro ambientale verso la raffineria Api inchioda non solo l’azienda, ma un intero sistema di potere, alle proprie pesanti responsabilità e rende pubblica in tutta la sua complessità le conseguenze in termini di sicurezza, nonché sanitarie e ambientali, in cui è stato costretto questo territorio e le persone che lo abitano. Le esalazioni di idrocarburi percepite e denunciate in questi anni da tante e tanti rappresentano l’effetto più manifesto, il campanello d’allarme, l’indicatore più visibile di cause e problematiche profonde e strutturali.
Disastro ambientale -aggiungono ancora i coordinatori dell’assemblea - significa un’alterazione quasi irreversibile dell’ecosistema di un territorio rilevante ed esteso, per numero di persone esposte al rischio sanitario e per entità della contaminazione delle acque marine e di falda, dell’aria, del suolo e del sottosuolo. Il pericolo per la pubblica incolumità rappresentato dal disastro ambientale è mitigabile solo con provvedimenti onerosi ed eccezionali. Ne parliamo con la consapevolezza che il 27 gennaio dovremo andare tutti insieme oltre noi stessi, dando valore al meglio delle tante energie messe in campo in questi anni e facendo appello ad una mobilitazione popolare dove quello che conta davvero sarà il protagonismo e la presenza di tutti e di ciascuno, qui ed ora. Non è più una questione ‘ambientalista’, tantomeno una manifestazione ‘politica’, ma un fatto di dignità, un atto di resistenza”.