ANCONA - Nei giorni scorsi la Commissione regionale Sanità ha approvato all'unanimità il Testo unificato delle proposte di legge sulle "Disposizioni in favore dei soggetti affetti da fibromialgia e da sensibilità chimica multipla", che ora passa alla discussione in Consiglio.
"Dopo anni di impegno finalmente siamo riusciti nel nostro obiettivo - commenta con soddisfazione Antonella Moretto, presidente della Fi.Mar.Onlus (Fibromialgia nelle Marche), associazione che si batte proprio per il riconoscimento normativo della malattia e delle sue tutele diagnostiche e terapeutiche - Il testo di legge licenziato in Commissione sanità infatti, sancisce il riconoscimento della fibromialgia nelle Marche, e prevede anche una serie di azioni da disporre in favore dei pazienti affetti da Fibromialgia e Sensibilità chimica multipla, due patologie poco conosciute e finora trascurate, ma di forte impatto sanitario e sociale. Ora speriamo arrivi presto l'approvazione in aula, nel primo Consiglio regionale utile, per l'attuazione di tutti gli interventi previsti e in particolare per il riconoscimento dell'esenzione dal ticket degli esami diagnostici".
La Fibromialgia è una malattia cronica e invalidante, che colpisce tra i 2 e il 4 % della popolazione italiana, in particolare le donne, e per la quale ad oggi non vi è una cura risolutiva, perciò il lavoro di ricerca è fondamentale.
La Fimar onlus è un'associazione di volontariato, costituitasi nel 2016, con l'intento di far conoscere e riconoscere la Fibromialgia e le due patologie correlate, l'Encefalite Mialgica Benigna/Stanchezza Cronica (ME/CFS) e la Sensibilità Chimica Multipla (MCS), nella Regione Marche e non solo, anche a livello nazionale collaborando con altre associazioni che seguono l'ammalato fibromialgico.
Strutturata con professionisti del campo medico, l'associazione si occupa di informazione, promozione e tutela dei diritti dei malati di fibromialgia, di assistenza sociosanitaria, di sostegno per la prevenzione e la cura del disagio derivante dalla malattia, di aiuto al malato, seguendolo in un percorso multidisciplinare, messo a punto con la collaborazione di un team di specialisti sanitari, che può migliorarne la qualità di vita.