ANCONA - "Le cronache ufficiali, fatte di guerre e conquiste economiche, presentano elenchi di uomini nei quali fa capolino ogni tanto una regina o una cortigiana" dice la storica Maria Grazia Di Rienzo. Ma le donne ci sono sempre state e per la completezza della narrazione storica, a fianco dei grandi eventi e degli uomini eroi, bisogna ricostruire anche la loro storia, cercando in modo interdisciplinare di far emergere omissioni e pregiudizi. Con questo intento prende il via giovedì 9 maggio alle ore 18, nella sala conferenze della biblioteca Benincasa (ingresso da piazza del Plebiscito) la nuova rassegna culturale "Donne che fanno storie", promossa dall'associazione di volontariato Reti Culturali di Ancona (partecipazione aperta a tutti e gratuita).
Si tratta di un ciclo di incontri a due voci, in cui donne che si interessano di storia relazionano su donne che hanno contribuito a fare la storia, anche "facendo storie" e cioè non collocandosi passivamente nel ruolo che famiglia e società si aspettavano da loro.
Ogni appuntamento presenta un caso particolare e un inquadramento più generale: il tema al centro del pomeriggio di giovedì sarà "Maleficium/Beneficium" con l'intervento di Lucia Dubbini, ricercatrice, che ricostruirà la storia del processo per maleficium istruito nella Maiolati Spontini del 1594, a cui seguirà la relazione di Sofia Di Tizio, medico anestesista rianimatrice, su "Donne mediche e beneficità".
Gli incontri successivi in rassegna sono "Le madri della patria" in programma giovedì 16 maggio, con l'insegnante Laura Baldelli e la storica Irene Manzi; "Donne che resistono" in calendario per giovedì 23 maggio, con Anna Paola Moretti dell'Istituto di storia di Pesaro e la storica Lidia Pupilli.
La rassegna è realizzata in collaborazione con Biblioteca comunale "L.Benincasa", Associazione Storia Contemporanea e Terzavia, con il patrocinio di Comune di Ancona, Commissione regionale Pari opportunità e il sostegno di Coop Alleanza 3.0 e CSV Marche (Centro servizi per il volontariato).