OSIMO (An) - Doppia festa alla casa di riposo Grimani Buttari di Osimo. domenica 15 settembre, in occasione dell'annuale ricorrenza dedicata alla Beata Vergine Addolorata - protettrice della Casa, è statao inaugurato il nuovo Centro di riabilitazione, nei locali della ex scuola elementare di San Sabino, con servizi offerti anche all'esterno, nell'ambito del progetto sociale "Famiglia al centro" sul tema dell'invecchiamento attivo, finanziato dalla Fondazione Cariverona.
Il percorso triennale del progetto (2018-2020) ha infatti l'obiettivo di mantenere gli anziani autonomi il più a lungo possibile, attivando nuovi servizi destinati gratuitamente a loro e ai familiari che se ne prendono cura, nei comuni dell'Ats 13 (Camerano, Castelfidardo, Loreto, Numana, Offagna, Osimo e Sirolo): le azioni sono rivolte soprattutto agli anziani in condizioni di fragilità, ancora autosufficienti o con temporanee esigenze di supporto e/o riabilitazione, e ai familiari che li assistono in casa, per prevenire e rallentare il declino fisico-cognitivo dell'anziano e contemporaneamente sostenere il care giver.
Tra le linee di intervento era previsto anche l'attivazione di questo centro, che adesso è diventato realtà, con una festosa inaugurazione, alla presenza dell'Arcivescovo Mons Angelo Spina, che ha officiato la messa nella piazzetta esterna alla residenza, del presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, dell'assessora della Regione Marche Manuela Bora, del Sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, del Consigliere territoriale della Fondazione Cariverona Paolo Zoppi, di enti partner e associazioni di volontariato, come la Croce Rossa di Osimo, con il presidente Adriano Antonella.
La nuova struttura sanitaria è ospitata in una parte ristrutturata della vecchia scuola elementare di San Sabino, che la Casa Grimani Buttari aveva acquistato alcuni anni fa dal Comune di Osimo; in posizione baricentrica, facilmente raggiungibile e accessibile, si sviluppa su due piani per circa 250 mq complessivi. Al piano terra trovano spazio tre ambulatori per i trattamenti individuali e una sala d'attesa, al primo piano una palestra per attività motorie di gruppo e gli spogliatoi. Segreteria e accettazione utenti, in questa prima fase, restano nell'edificio centrale della residenza Grimani Buttari, che dista poche centinaia di metri dal centro di riabilitazione, dotato comunque di parcheggio e ingresso autonomi.
"Oggi si raggiunge un obiettivo molto importante, che era previsto nel progetto - ha commentato il presidente del CdA Grimani Buttari, Fabio Cecconi - e va a qualificare ulteriormente la nostra offerta di servizi rivolti all'esterno, e non solo ai nostri ospiti, nella scia dell'impegno che stiamo portando avanti ormai da diverso tempo sul fronte della longevità attiva".
Tra lavori e attrezzature il centro ha richiesto un investimento di circa 300 mila euro, all'interno dell'intero progetto triennale, del valore totale di oltre 1 milione di euro, che è stato co-finanziato per 690mila euro dalla Fondazione Cariverona.
Nel suo complesso il progetto, che è promosso da Casa Grimani Buttari in partnership con Ats n. 13, Croce Rossa italiana - Comitato Osimo, Auser volontariato Osimo, CSV Marche, Univpm, Fondazione Masera e Anteas Servizi Marche, prevede infatti molteplici attività e servizi, come riabilitazione individuale di tipo ambulatoriale e attività motorie, anche per i familiari, sessioni di sostegno psicologico e training autogeno per i familiari/care giver, consulenza infermieristica domiciliare, attività formative sui temi del prendersi cura in casa e sulla prevenzione delle truffe, trasporto sociale e consegna pasti a domicilio.
Quanto ai numeri dei potenziali beneficiari, nel triennio il programma puntava a raggiungere e coinvolgere 300 famiglie dell'ambito, e ad oggi ne sono state già coinvolte 288 su 360 richieste pervenute.
Il familiare o l'anziano che intende usufruire dei servizi domiciliari o ambulatoriali deve fare domanda all'ufficio ospitalità del Grimani Buttari (modulistica e info su www.progettofamiglia.info) e sarà poi un'equipe di valutazione composta da un medico e una psicologa con esperienza geriatrica a decidere l'ammissione al progetto, e quali servizi eventualmente attivare.