FERMO - Il 2 aprile è la "Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo", con una luce blu che lo ricorda.
Quest'anno è un po' più buio di tutti gli altri. La forzata quarantena ha costretto tutti a rinchiudersi nelle proprie case, dove stiamo facendo i conti con le nostre solitudini e le nostre sofferenze.
Il virus ha fermato tutte le nostre attività, proprio quest'anno che eravamo diventati più numerosi (alcuni ragazzi e bambini si sono aggiunti alla nostra squadra), che avevamo tanti progetti: la partecipazione alla Run for Autism a Roma, e alla Staffetta della Maratona di Milano. E, proprio ora che non ci sono, ci mancano più che mai i nostri allenamenti. Ci vengono in mente le immagini: dei nostri ragazzi che corrono per le vie di Fermo, degli allenatori che, con perseveranza, monitorano da anni i progressi, più o meno grandi ma costanti, dei ragazzi; dei giovani scout sempre presenti che ci donano una folata di gioventù; delle mamme e dei papà che li accompagnano e si raccontano e condividono il quotidiano.
Ma è proprio in questa situazione di particolare disagio internazionale che la "Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo" acquisisce maggiormente la sua ragione d'essere.
In questi giorni leggiamo spesso sui social brutti episodi di maleducazione, di non rispetto nei confronti di bambini e ragazzi affetti da autismo e dei loro genitori, quando escono dalle loro case per l'unica "ora d'aria" consentita da una delle ultime ordinanze ministeriali.
Per tutte le persone che urlano e insultano dai balconi, per chi non conosce e non sa quanto sia difficile gestire una persona autistica all'interno delle quattro mura domestiche, per chi poco percepisce di ciò che è fuori, che non comprende perché non si possa uscire e perché la solita programmazione della loro giornata sia saltata... per tutto questo universo di soggetti è importantissimo che venga fatta una grande opera di sensibilizzazione.
Questa giornata "celebrativa" deve essere un modo per trasmettere vicinanza alle persone autistiche e alle loro famiglie perché non è giusto lasciarle sole e per far capire che tutti ci possiamo e dobbiamo impegnare a colorare di blu il nostro agire solidale.
ASD Progetto Filippide Marche