Di Ilaria Traditi su Giovedì, 30 Maggio 2024
Categoria: Blog

“Portiamo la luce sui beni dismessi e dimenticati di Ascoli”: Carlotta e l’impegno con il Gruppo Giovani del Fai

Tutelare e valorizzare il patrimonio d'arte e natura ascolano, custodire la bellezza, coinvolgere i visitatori nella narrazione di aspetti inediti del proprio territorio: sono alcune delle attività in cui è impegnata Carlotta Cordelia Carpani, 22 anni, volontaria nel Gruppo Giovani del Fai (Fondo Ambiente Italiano) - sezione di Ascoli.

Lei, originaria di Ascoli ma residente a Bologna dove studia Medicina, insieme a una quarantina di altri ragazzi e ragazze ha deciso di dedicare parte del suo tempo alla salvaguardia di quei "luoghi del cuore" patrimonio della collettività, che meritano di essere conosciuti e valorizzati.

"Mi sono avvicinata al Fai già ai tempi delle scuole medie – racconta- prima come spettatrice poi alle superiori ho preso parte al progetto degli "apprendisti Ciceroni" e frequentato un corso su architettura e archeologia". La passione di Carlotta non si ferma e oggi continua l'attività nel Gruppo Giovani prevalentemente con il ruolo di narratrice per i visitatori delle Giornate Fai di Primavera e Autunno. "E' bello potersi confrontare in un gruppo appassionato ed eterogeneo – prosegue- durante le riunioni vengono fuori spunti interessanti da approfondire e si organizzano gli eventi futuri". Parchi e castelli, dimore storiche e aree naturali: luoghi straordinari dove i volontari diventano un punto di riferimento a disposizione dei visitatori, contribuendo a rendere la loro esperienza di visita arricchente e piacevole. Il Fai collabora anche con associazioni ed enti del territorio: come nel caso di "Cantine Aperte" o il raduno nazionale dei Bersaglieri che si è tenuto proprio ad Ascoli dal 2 al 5 maggio di quest'anno. 

"Nel gruppo ci sono persone con qualifiche a ambiti di provenienza molto diversi – va avanti Carlotta- ma tutti possono mettersi a disposizione, non servono competenze specifiche. Il Fai si occupa di formare i nuovi volontari, si raccolgono le fonti e la documentazione relativa a un bene, poi si elabora una scheda tecnica con le informazioni fruibili al pubblico. E' una realtà molto inclusiva e questo è uno degli aspetti che preferisco".

"Rimango ogni volta sorpresa nel vedere i beni del mio territorio aperti per la prima volta dopo tanto tempo – prosegue- ad esempio posso citare l'Eremo di San Marco, una chiesa del XIII secolo completamente immersa e integrata nel paesaggio naturale che lo circonda. Un tempo era un bene fruibile da tutti, poi è stato chiuso al pubblico e riaperto proprio in occasione delle Giornate Fai di Primavera. Oppure la Fortezza Pia sul Colle dell'Annunziata, alla quale non mi ero mai neanche avvicinata. E' bello portare la luce sui beni che sono un po' dimenticati ma che fanno parte della storia della città: vogliamo catturare l'attenzione dei visitatori e a giudicare dall'alta affluenza nel corso delle iniziative direi che ci siamo riusciti". Un tour inedito al quale ha preso parte anche Carlotta è poi quello del percorso tra le tombe monumentali del cimitero di Ascoli: vere e proprie opere d'arte realizzate da valenti architetti e scultori in memoria di illustri personaggi della vita cittadina. Il complesso, databile intorno al XIX secolo, è un esempio di stile Neoclassico locale e le tombe più rappresentative presentano sculture, bassorilievi, e decorazioni. 

E' bello potersi confrontare in un gruppo appassionato ed eterogeneo
Durante le riunioni vengono fuori spunti interessanti da approfondire e si organizzano gli eventi futuri


Quando chiediamo alla giovane ascolana perché abbia scelto di diventare volontaria per il Fai risponde senza esitazione: "E' stata una scelta legata alla mia innata curiosità per la storia della città e adesso che vivo in un'altra regione la apprezzo ancora di più. Partecipo alle riunioni e alle iniziative del Gruppo Giovani perché è bello sentirsi parte di qualcosa di importante. Dietro c'è sempre un rapporto umano che arricchisce. E poi mi piace sentirmi utile alla collettività nel preservare un patrimonio culturale che appartiene a ognuno di noi".

Il FAI è il frutto delle persone che lo vivono, dei loro sogni, delle loro peculiarità, delle loro passioni. Una moltitudine vivace, creativa, intraprendente, che dal 1975 è cresciuta ininterrottamente anno dopo anno, arrivando a coinvolgere oltre 11.716 volontari in tutta Italia, uniti da un'unica importante convinzione: il patrimonio d'arte, natura, cultura e bellezza è l'eredità più preziosa del nostro Paese e merita di essere riscoperta, tutelata, valorizzata ogni giorno.

"Per farlo – conclude Carlotta -non basta restare spettatori ma bisogna diventare attori di questo spettacolo straordinario".