Dare sempre nuovo senso all'identità delle comunità, conoscere persone e le storie dei luoghi. Quando il volontariato nasce da una passione e diventa una strada che ne apre tante altre.
Il volontariato è una via per conoscere più in profondità ciò che ci circonda, per creare relazioni con le persone, collegare, attraverso percorsi non scontati, storie all'apparenza lontana, così che possano nascere nuove opportunità.
Lo racconta bene la partecipazione di Mariasole Marchegiani alle attività del Club per l'Unesco di Tolentino e delle Terre Maceratesi, una organizzazione che – come da modello dei club Unesco – si impegna a diffondere nel proprio territorio gli ideali dell' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura.
L'interesse di Mariasole per l'arte l'ha portata a iscriversi e laurearsi in Beni Culturali e a fare esperienza, nel suo primo lavoro, per l'infopoint nell'Abbazia di Sant'Urbano, nel cuore della valle di San Clemente, struttura di pregio storico di di proprietà del comune di Apiro e in concessione a Loccioni, imprenditore illuminato, attento alla rigenerazione dei siti storici. "Il Club per l'Unesco l'ho conosciuto proprio quando l'abbazia è divenuta una delle sedi territoriali dell'associazione, ovvero un punto di riferimento dei suoi volontari per la valorizzazione dei beni storici, artistici, culturali e naturali dell'area". A oggi le sedi dell'odv sono ben sette, oltre Sant'Urbano Valle San Clemente, altre si trovano a Macerata, Matelica Sinclinale camerte, Serrapetrona, Caldarola e, da giugno, a Pollenza. "È nel mio lavoro nell'Abbazia di Sant'Urbano che ho compreso il valore del Club Unesco di Tolentino e delle Terre Maceratesi per il rafforzamento dell'identità dei luoghi. I Club Unesco non sono una semplice targhetta attaccata a un muro, perché i volontari con le loro attività producono un forte senso di riconoscimento nei territorio dove operano che valorizza i suoi simboli, storici e artistici, attorno ai quali le comunità si rafforzano". I Club Unesco non sono una semplice targhetta attaccata a un muro, perché i volontari con le loro attività producono un forte senso di riconoscimento nei territorio dove operano che valorizza i suoi simboli, storici e artistici, attorno ai quali le comunità si rafforzano
Cupcake Ipsum, 2015
Terminato il lavoro per l'infopoint dell'abbazia, Mariasole Marchegiani continua a essere la referente della sede di Sant'Urbano Valle San Clemente del Club Unesco. Non solo, nel frattempo ha allargato le sue attività per l'associazione, occupandosi delle attività per la Badia di San Vittore a Cingoli, in collaborazione coi proprietari. Qui a inizio luglio si è tenuto l'evento "La natura insegna l'arte", un momento di pittura nell'adiacente selva di bambù, dove si è riflettuto sul valore dell'area, grazie anche alla partecipazione di Il fiume incantato, associazione nata proprio a San Vittore per recuperare e valorizzare i percorsi dalle atmosfere fiabesche attorno all'omonimo corso d'acqua, "È una realtà nata spontaneamente, dalle persone, proprio nella concezione Unesco per la valorizzazione dei luoghi che genera cura e forza".
In qualsiasi posto vada, trovo sempre modo di mettere in gioco le esperienze maturate.
Cupcake Ipsum, 2015
E così il volontariato con il Club Unesco Tolentino Terre Maceratesi è divenuto per Mariasole una passione che non si dismette mai, che l'accompagna anche oltre le riunioni bimensili con il resto del gruppo o gli eventi in calendario. "In qualsiasi posto vada, trovo sempre modo di mettere in gioco le esperienze maturate. Ora per esempio sto lavorando in una struttura d'accoglienza di Cingoli. I turisti mi chiedono continuamente informazioni e riesco a indirizzarli meglio verso possibili esplorazioni o visite guidate. Durante le riunioni con Unesco poi riporto le loro domande, i loro desideri. Anche questo contribuisce a una narrazione attiva del territorio".
Una più ampia visione dei luoghi dove si vive, si traduce in una conoscenza più forte delle loro potenzialità. Questo, per chi come Mariasole è appassionata in Beni culturali, significa anche avere più chiare le opportunità lavorative che la circondano. "Un territorio bisogna imparare a capirlo. A me interessavano i beni culturali e la comunicazione a esso legati e il Club per l'Unesco mi ha dato proprio la possibilità di vivere, sviluppare, rafforzare queste mie passioni".
E poi ci sono gli eventi di formazione, che con l'associazione Mariasole ha avuto la possibilità di vivere. Come i tre giorni di residenza formativa del percorso Youth Paths, nell'Abbazia di Sant'Urbano di Apiro, rivolto ai giovani, per attivare la vitalità culturale delle zone dei monti Sibillini secondo la prospettiva dell'Agenda 2030. Un'attività organizzata dal Club e a cui lei ha contribuito, che rientra nei progetti di Formazione partecipata curata da CSV Marche. Mentre, più recentemente, Mariasole ha preso parte alla quinta edizione del campus "Constantin Brancusi" International School For Heritage, Culture and Art", un'importante occasione di formazione sui temi Unesco che si è tenuta in Romania questo luglio.
"Le esperienze che ho fatto con il Club Unesco sono tantissime. Difficile citarne solo una che le esemplifichi tutte. Ciò che mi appassiona di più nella mia attività è parlare con le persone, tutte diverse, scoprire il loro rapporto col territorio, dove è nato, dove si è radicato e che cosa le ha portate a fare nella vita. È una ricerca sempre inesauribile che insegna tanto", racconta entusiasta Mariasole.