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“Un ponte tra due mari”, accordo a Macerata tra club Unesco e associazioni
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Un incontro per la definizione di un sistema collaborativo tra associazioni, enti e istituzioni. I club per l’Unesco di Tolentino Terre Maceratesi, Tropea, Foligno e Valle del Clitunno, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata, gli scorsi 6 e 7 febbraio, a Macerata, hanno dato vita a una due-giorni intensa e partecipata.
Le tre delegazioni, costituite da demandati dei tre club per l’Unesco e da rappresentanti di associazioni già cooperanti con i club, hanno intervallato visite guidate, passeggiate patrimoniali e discussioni al Polo Didattico Bertelli, che hanno avuto un unico fil rouge: tracciare le basi per dare il via a un progetto culturale tra mari e terre, un ponte tra Adriatico e Tirreno meridionale volto alla valorizzazione delle costruzioni in terra cruda.
In occasione dell’edizione 2024 del concorso internazionale FICLU “La Fabbrica nel Paesaggio” di Foligno, i club per l’Unesco di Tropea e Tolentino Terre Maceratesi hanno ottenuto importanti riconoscimenti presentando candidature incentrate sulla realizzazione di edifici e borghi in terra cruda. Da lì, è nata l’idea di azioni congiunte per la valorizzazione della terra cruda e dell’architettura vernacolare quale patrimonio immateriale di entrambi gli areali di competenza.
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È seguita la firma di un accordo quadro tra i tre club per l’Unesco “Un ponte tra i due mari”, in cui tra l’altro si legge: “Intorno alle esigenze dell’abitare, è nata la volontà di creare un ponte tra i due mari che non solo metta in evidenza le comuni eredità bizantine, ma favorisca anche la nascita di iniziative congiunte in vari ambiti, soprattutto in materia didattica, ambientale e di turismo ecosostenibile e relazionale.
Il progetto tratterà anche la salvaguardia dei borghi, la cementificazione delle coste, lo spopolamento dell’entroterra, il rispetto dell’ambiente e il recupero delle identità marinare: temi cruciali per un approccio integrato e sostenibile”.
Nell’occasione, anche le associazioni hanno avuto modo di confrontarsi e arrivare a uno specifico accordo quadro “Di Terra e di Mare – Per una rete tematica di comunità dedicate al patrimonio architettonico in terra cruda”, che recepisce anch’esso l’obiettivo della valorizzazione dell’edilizia in terra cruda.
La rete (Mare Vitae Aps, Agrituraso – Marche Turismo Relazionale Integrato Aps, Tra Montana Associazione Guide dell’Appennino Aps, Venti di Cultura, Associazione Gruca Ets) è aperta a ulteriori interlocutori, e finalizzata a favorire il turismo sostenibile e relazionale e la tutela dell’ambiente, anche in attuazione della Convenzione di Faro.
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Le delegazioni, oltre a aver dato vita al dibattito e ad aver definito accordi di collaborazione, hanno visitato Villa Ficana, borgo di case in terra e paglia che testimonia la storia della comunità contadina che vi ha abitato fin dal 1862.
Situata nel cuore di Macerata, con il suo Ecomuseo, punto di riferimento per chi si occupa di terra cruda, Villa Ficana rappresenta praticamente come i legami tra tradizione del passato e sperimentazioni del futuro possano essere riannodati.
Nel suo saluto alle delegazioni, l’assessora alla Cultura del Comune di Macerata, Katiuscia Cassetta, ha ricordato come incontri di questo tipo siano “intelligenti perché mettono insieme conoscenza, competenza, scambi e buone pratiche”.
Pierluigi Feliciati, docente di Unimc e moderatore degli incontri, ha ricordato come ora sarà necessario attivare un’opera di animazione territoriale per sensibilizzare comunità e politica sulle case in terra cruda, quale obiettivo a breve termine in vista di un obiettivo più ambizioso come quello della candidatura dell’edilizia in terra cruda a Patrimonio immateriale dell’Unesco.